Il Comitato No Discarica Magliano Romano, VAS ed i Gruppi Ricerca Ecologica Lazio ottengono dal TAR la sospensiva dell’autorizzazione rilasciata dalla Regione per l’impianto di trattamento chimico fisico del percolato prodotto dalla discarica di Magliano Romano

 

Vista aerea discarica

La S.r.l. “IDEA4” gestisce la discarica di Magliano Romano in località “Monte della Grandine” in forza delle autorizzazioni rilasciate dalla Regione Lazio con le seguenti Determinazioni:

– A06398 del 6 agosto 2013 con la quale è stata autorizzata la “messa in esercizio della discarica per rifiuti inerti” all’interno della cava dismessa che si sviluppa su un’area di 66.000 mq., su cui sono stati autorizzati 890.000 mc (vedi http://www.vasonlus.it/?p=11822);

G04580   del 10 aprile 2014 con la quale è stata approvata una modifica non sostanziale consistente nella possibilità di accettazione in discarica dei codici C.E.R. 17 05 06 e 19 13 04;

– G09137 del 22 luglio 2015 con la quale è stata concessa la possibilità di ricevere altri 21 codici CER di rifiuti, la cui natura inerte era già stata posta in discussione da ARPA Lazio in un precedente procedimento amministrativo.

Per l’annullamento della Determinazione G09137 del 22 luglio 2015 il Comitato No Discarica Magliano Romano ed i Gruppi Ricerca Ecologica (GRE) del Lazio hanno promosso il ricorso n. 13784, depositato il 20 novembre 2015, che è stato accolto dalla Sezione Prima Ter del Lazio che con Sentenza n. 5274 del 5 maggio 2016 ha annullato la Determinazione “nei termini di cui in motivazione” (vedi http://www.vasonlus.it/?p=31123).

Ricorso 13784

Il 7 maggio 2015 la S.r.l. “Idea4” ha presentato istanza di realizzazione di un impianto di trattamento chimico fisico del percolato a servizio della discarica per inerti.

Secondo quanto dichiarato dalla stessa società l’impianto ”… tratterà soltanto il rifiuto prodotto dalla propria discarica, stoccato nel serbatoio (vasca di stoccaggio percolato) denominato S1, per un quantitativo di 6 tonnellate/ora per 8 ore al giorno, un totale di 48 tonnellate/giorno e 13.722,76 tonnellate anno di rifiuto definito col C.E.R. 19 07 03 “Percolato di discarica diverso da quello di cui alla voce 19 07 02” effettuando operazione di smaltimento definita “D9 – Trattamento chimico-fisico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da DI a DI2 (ad es. evaporazione, essiccazione, calcinazione, eco.)” dal D.Lgs. 152/06, Parte IV, Allegato B…. Dall’impianto di trattamento oltre alle acque depurate si produrranno rifiuti (fango) per un quantitativo stimato di circa 500 tonnellate/anno, considerando un percentuale del 3% sul rifiuto trattato… I rifiuti prodotti dall’impianto sono fanghi che secondo la caratterizzazione che sarà effettuata potrebbero essere individuati col C.E.R. 19 02 06 o C.E.R. 19 08 14 e smaltiti presso idoneo impianto.

Inoltre nella istanza viene specificato che in questa sede si sono effettuate alcune precisazioni e piccole modifiche rispetto al progetto presentato alla provincia rendendolo sostanzialmente invariato rispetto a quello che ha ottenuto parere di esclusione di V.I.A..

Con Determinazione GO3100 del 31 marzo 2016 è stata approvata la modifica sostanziale costituita da un impianto di trattamento chimico fisico del percolato a servizio della discarica per inerti sita in loc. ” Monte della Grandine”: l’impianto di trattamento percolato di discarica ha finalità di depurare tale liquido per lo scarico in acque superficiali fino ai limiti di concentrazione definiti alla tab. 3 del D. Lgs. 152/2008.

Con la Determinazione sono state autorizzate le seguenti operazioni:

a) D15 (deposito preliminare di C.E.R. 19 07 03 “Percolato di discarica diverso da quello di cui alla voce 19 07 02” per una quantità pari a 307 t;

b) D9 (trattamento chimico fisico di C.E.R. 19 07 03 “Percolato di discarica diverso da quello di cui alla voce 19 07 02” per una quantità pari a 48 t/g.

Percolato

Schema di percolato

Il Comitato No Discarica Magliano Romano ed i Gruppi di Ricerca Ecologica del Lazio hanno deciso di impugnare anche il suddetto provvedimento ed hanno dato incarico nuovamente alle Avv.sse Vittorina Teofilatto e Daniela Terracciano ed all’avv. Alessandro Di Matteo di presentare il ricorso al TAR del Lazio, a cui si è aggiunta anche l’associazione “Verdi Ambiente e Società” il cui Presidente Guido Pollice è stato convinto dal sottoscritto a firmare in data 30 maggio 2016 la delega al suddetto studio legale, che agisce in altri casi anche a nome e per conto della associazione di promozione sociale “Raggio Verde” (http://associazioneraggioverde.altervista.org/chisiamo.html).

Il 27 giugno 2016 è stato depositato il ricorso n. 7428, proposto dal Comitato No Discarica di Magliano Romano, da 78 cittadini (per lo più soci promotori del “Comitato No Discarica Magliano Romano”), dai Gruppi Ricerca Ecologica Lazio e da VAS, per l’annullamento,previa sospensione dell’efficacia, della Determinazione della Regione Lazio n. G03100 del 31 marzo 2016.

Il ricorso è stato assegnato alla Sezione Prima Quater, che con Ordinanza n. 4895 del 30 agosto 2016 ha accolto la domanda incidentale di sospensione fissando, per la trattazione del merito, l’udienza pubblica del 31 gennaio 2017.

ricorso n. 7428

A supporto della decisione presa in Camera di Consiglio è stata portata la seguente motivazione:

Considerato che, ad un primo sommario esame e fatti salvi i necessari approfondimenti di merito, la complessa vicenda dedotta in giudizio evidenzia profili di criticità, sia con riguardo alla determinazione di non assoggettabilità a VIA della proposta di modifica dell’impianto, approvata con l’impugnato provvedimento, che appare riferita ad un diverso e precedente progetto, poi successivamente oggetto di modifiche, sebbene definite “piccole”, sia con riferimento allo scarico delle acque trattate nel fosso di Monte Pizio, sia infine alla genericità delle prescrizioni imposte con l’impugnato provvedimento che, prima facie e salvi i necessari approfondimenti, non appaiono sufficienti a garantire l’effettività dei controlli; 

Apprezzato il pregiudizio imminente e irreparabile che potrebbe derivare ai ricorrenti, nelle more della decisione, dalla perdurante efficacia dell’impugnato provvedimento, anche tenuto conto che la messa in esercizio del nuovo impianto è stata già autorizzata; 

Ritenuto, per quanto precede, di accogliere l’istanza cautelare e di sospendere, per l’effetto, l’atto impugnato, disponendo che l’amministrazione depositi nei termini di rito tutta la documentazione inerente l’impianto autorizzato; 

Ritenuto, altresì, di fissare, per la trattazione del merito, l’udienza pubblica del 31 gennaio 2017, compensando le spese della presente fase”.

Sulla pagina facebook della associazione di promozione sociale “Raggio Verde” intorno alle ore 18,00 circa di ieri 31 agosto 2016 è stato pubblicato un post con cui è stata data la notizia nel seguente modo: “FATTI E NON PAROLE – Il Comitato No Discarica di Magliano Romano, il Gruppo Ricerca Ecologica, i 78 cittadini firmatari, l’Associazione Raggio Verde hanno il piacere di condividere la notizia dell’accoglimento dell’istanza di sospensiva presentata nel loro ricorso patrocinato dagli Avvocati V. Teofilatto, D. Terracciano e A. Di Matteo, avente ad oggetto l’annullamento dell’autorizzazione rilasciata dalla Regione Lazio per l’impianto di trattamento chimico fisico del percolato… prodotto dalla discarica di Magliano Romano”.

Il Comunicato si chiude ringraziando chi lealmente e fattivamente ha contribuito a questo importante risultato“.

Comunicato di Alessandro Di Matteo

Il comunicato è stato pubblicato dall’avv. Alessandro Di Matteo che assieme alle avv.sse VIttorina Teofilatto e Daniela Terracciano ha patrocinato il ricorso, ma che risulta essere anche Presidente della associazione di promozione sociale “Raggio Verde”.

Logo Raggio Verde

In tale veste sembra aver fatto il comunicato in cui non nomina la “Associazione Verdi Ambiente e Società Aps Onlus” benché sia espressamente citata in questo modo nell’Ordinanza n. 4895 del 30 agosto 2015 fra i soggetti che hanno proposto il ricorso.

La Determinazione G03100 del 31 marzo 2016 prevedeva fra l’altro “di subordinare l’esercizio dell’attività dell’impianto alla presentazione del certificato di collaudo e della relativa presa d’atto”.

In data 29 luglio 2016 l’Area Ciclo Integrato Rifiuti della Regione Lazio ha convocato un sopralluogo presso la Discarica di Magliano Romano: ne è stato redatto un Verbale sopralluogo del 29 luglio 2016, dal quale risulta che la Regione Lazio ha trasmesso “copia del collaudo in oggetto” e che “i funzionari dell’Area Ciclo Integrato Rifiuti procedono, assieme ai tecnici e responsabili della società ed agli enti convenuti, agli accertamenti presso l’impianto di cui trattasi, al fine di verificare lo stato dei luoghi e dare avvio delle attività del medesimo.”

L’Ordinanza del TAR del Lazio comporta la sospensione fino al 31 gennaio 2017 anche di tutti gli atti connessi alla Determinazione G03100 del 13 marzo 2016.

 

Dott. Arch. Rodolfo Bosi.

 

COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO NO DISCARICA MAGLIANO ROMANO

ComunicatoComunicato.1

IL MESSAGGERO DEL 4 SETTEMBRE 2016

Il Messaggero del 4 settembre 2016

WWW.AGENPRESS.IT

Discarica di Magliano Romano. il Tar sospende l’ampliamento

protesta

Agenpress. Il Tar del Lazio con ordinanza n. 04895 del 31 agosto 2016 ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dall’associazione ambientalista GRUPPI DI RICERCA ECOLOGICA del Lazio insieme a 78 cittadini, al Comitato NO DISCARICA MAGLIANO ROMANO, ed all’associazione VAS Aps Onlus, in collaborazione con l’Associazione Raggio Verde e patrocinati dagli Avvocati V. Teofilatto, D. Terracciano e A. Di Matteo, nel loro ricorso per l’annullamento dell’autorizzazione rilasciata dalla Regione Lazio per la realizzazione di un impianto di trattamento chimico fisico del percolato a servizio della discarica di inerti di Magliano Romano.

Analoga azione è stata altresì promossa parallelamente dall’Amministrazione comunale di Magliano R. .

Nell’ordinanza si legge che la vicenda dedotta in giudizio “evidenzia profili di criticità sia con riguardo alla determinazione di non assoggettabilità a VIA della proposta di modifica dell’impianto […], sia con riferimento allo scarico delle acque trattate nel fosso di Monte Pizio, sia infine alle genericità delle prescrizioni imposte che, prima facie [..] non appaiono sufficienti a garantire l’effettività dei controlli, […] ravvisando pertanto un pregiudizio imminente e irreparabile per l’ambiente e per i cittadini”.

La sospensiva arriva ad appena quattro mesi di distanza dalla sentenza con la quale il Tar Lazio aveva annullato un’ulteriore autorizzazione concessa dalla Regione Lazio, che avrebbe consentito l’ingresso in discarica di ulteriori rifiuti di dubbia natura inerte.

La decisione del Tar mette in luce ancora una volta l’atteggiamento superficiale tenuto della Regione Lazio nel concedere alcune autorizzazioni di indubbio impatto negativo sulla salute dei cittadini e sulla salvaguardia dell’ambiente.

I GRE auspicano pertanto un radicale cambio di atteggiamento da parte della Regione Lazio, la quale, nel rispetto dei principi di buon andamento e di leale collaborazione, dovrebbe dimostrare maggiore sensibilità ed attenzione nei confronti delle Amministrazioni locali, dei cittadini, dei comitati, delle imprese agricole del territorio, e dalle associazioni ambientaliste, rimasti purtroppo sino ad oggi tristemente inascoltati.

Un plauso va a tutti coloro che con il loro tempo, la loro costanza ed il loro quotidiano impegno hanno permesso di raggiungere questo nuovo importante risultato, dimostrando ancora una volta la ferma volontà di voler tutelare il territorio e la salute dei cittadini.

Non chi comincia, ma quel che persevera!

 

 

 

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