A centinaia con carretti e borse della spesa per ponti e calli: “Per riprenderci Venezia”

 

resistiamo

Sono partiti alle 10 da Rio Terà San Leonardo a Cannaregio, con destinazione il mercato di Rialto, armati di borse della spesa, carrelli e passeggini. 

E a giudicare dalla partecipazione attiva, almeno qualche centinaia tra ponti e calli, non si può certo dire che la manifestazione “Ocio ae gambe, che go el careo!” sia stato un insuccesso.

Un corteo per dire “no” alla morte di Venezia, per resistere e impegnarsi per difendere la vivibilità e la residenzialità della città.

L’iniziativa è stata promossa dai ragazzi di “Generazione 90”, il gruppo trasversale di ragazzi ventenni e trentenni nato tre mesi fa per tutelare il diritto di vivere Venezia. 

Diamo un segnale di normalità, – avevano spiegato qualche giorno prima del corteo – perché vivere la nostra città non deve essere solo un lusso per pochi. 

Tutti sono invitati a partecipare, portando carrelli della spesa e passeggini: il senso dell’iniziativa è proprio quello di guardare al futuro con coraggio. 

Ci teniamo a sottolineare che il corteo è apartitico e preghiamo quanti vorranno partecipare di non portare simboli di alcun tipo“.

Al termine della manifestazione, attorno alle 11.30, non è previsto alcun tipo di intervento, “perché il tempo delle parole è finito ed è invece il momento per i cittadini di mostrarsi uniti in difesa di Venezia“. 

Moltissime le associazioni che hanno aderito all’iniziativa, da Masegni e Nizioleti a Italia Nostra – Venezia e VeneziadeiBambini, dall’Associazione San Francesco della Vigna a Evenice e Venezia360.

Queste si sono aggiunte a quante precedentemente avevano aderito, da Mamme con le Rampe a Rialto Novo, da Venessia.com ai Cerchidonda, da Garanzia Civica al Circolo Ricreativo 3 Agosto, dal Gruppo 25 Aprile ai Giovani Veneziani.

 (Articolo pubblicato con questo titolo il 10 settembre 2016 su “Venezia Today”)

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