Federparchi apprezza la bozza del disegno di legge di riforma della 394

 

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Si è riunito giovedì 22 settembre il consiglio direttivo di Federparchi, incentrato per buona parte sulla discussione inerente il lavoro svolto dalla Commissione Ambiente sul disegno di legge di riforma della 394. 

Nella relazione introduttiva il presidente Giampiero Sammuri ha  aggiornato il consiglio sul punto raggiunto con la discussione e votazione della quasi totalità degli emendamenti avvenuta tra luglio e i primi di agosto.

Mancano ormai pochi emendamenti da votare in commissione e di fatto si può dire che oltre il 90% del testo da mandare in aula sia definito.

Molte delle proposte a suo tempo presentate dalla Federazione, frutto di documenti ed esplicitate in varie audizioni, sono state accolte e la riforma, nell’insieme, rappresenta un grande passo avanti per l’Italia dei parchi.

Il dibattito è stato ricco di contributi.

Sono intervenuti numerosi consiglieri e al termine il consiglio – con voto unanime e un astenuto – Federparchi ha espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione esortando a concluderlo al più presto con l’invio del disegno di legge all’aula per un’approvazione nei tempi più brevi possibili.

Federparchi

 

Renzo Moschini ·

Presidente presso Gruppo di San Rossore

Federparchi fin da quando al Senato è iniziata la discussione – sono passati 5 anni – sulle modifiche alla legge 394 non ha saputo andare oltre una discussione sugli emendamenti.

Eppure già il primo testo D’Alì non aveva né capo né coda.

Certo poi è iniziata una fase in cui raccapezzarsi era impresa improba.

Nel movimento ambientalista le critiche sono fioccate a bizzeffe coinvolgendo anche Mattarella che si è mostrato tra i pochi sensibili ad una vicenda che ha portato i parchi sull’orlo di una crisi senza vie d’uscita.

Esemplare la vicenda delle aree protette marine che proprio nel santuario dei cetacei vanno via a fette.

Ma di tutto questo Federparchi ha continuato imperterrita a non occuparsene e a non fare neppure una proposta degna di questo nome.

Il peggio è che i senatori del Pd sono i più attivi a tirare questa carretta che di recente hanno avuto anche la brillante idea di statalizzare il parco di Portofino anziché gestirlo finalmente in maniera integrata – terra-mare – come si doveva fare già da anni.

Allora mi beccai anche una rampogna dal ministro Ronchi poi anche da Federparchi.

I parchi intanto vanno via a fette ma Federparchi è soddisfatta all’unanimità con un solo astenuto.

E vai… 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 23 settembre 2016 sul sito online “greenreport, con il commento di Renzo Moschini)

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