Caldo Artico senza precedenti nel 2016, 2 gradi più di media

 

Nel 2016 temperature senza precedenti nella regione artica hanno contribuito a un ritardo record nella formazione autunnale di ghiaccio marino, causando un ampio scioglimento sia della calotta di ghiaccio della Groenlandia, sia del manto nevoso.

È quanto emerge dal rapporto sull’Artico dell’Arctic Program della Noaa, l’agenzia statunitense per la meteorologia.

Stando allo studio, che mette insieme il lavoro di 61 scienziati in 11 Paesi, la temperatura dell’aria sopra la terraferma è stata la più alta mai registrata, con una media annuale di 3,5 gradi centigradi in più rispetto agli inizi del XX secolo.

Il termometro ha segnato 2 gradi in più rispetto alla media del periodo 1981-2010, con punte di 8 gradi in più a gennaio.

Il riscaldamento ha dominato in inverno, primavera e autunno, mentre l’estate ha fatto eccezione.

L’estensione minima del ghiaccio marino artico tra metà ottobre e fine novembre è stata la più bassa mai riscontrata dal 1979, anno d’inizio delle misurazioni.

In primavera la copertura nevosa ha toccato il minimo nell’Artico nordamericano, dove a maggio l’estensione è scesa sotto i 4 milioni di chilometri quadrati per la prima volta dall’inizio delle osservazioni satellitari, nel 1967.

La calotta di ghiaccio della Groenlandia nel 2016 ha continuato a perdere massa, in un trend iniziato dal 2002.

Raramente abbiamo visto l’Artico mostrare un segnale più chiaro, più forte e più marcato del riscaldamento persistente e dei suoi effetti a cascata per l’ambiente“, ha dichiarato Jeremy Mathis, direttore del programma di ricerca artica della Noaa.

 

(ANSA del 14 dicembre 2016, ore 13:00)

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