Non è stata raggiunta all’interno del Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (PAFF) la maggioranza assoluta necessaria per l’autorizzazione a livello europeo di due nuove varietà di mais gm, il Pioneer 1507 e il Syngenta Bt11, oltre al rinnovo dell’autorizzazione del MON 810 ma l’Italia, nonostante i cittadini avessero più volte espresso il loro no agli Ogm sul nostro territorio, ha votato a favore dell’autorizzazione di tutti e tre. Da sottolineare comunque che, per l’ennesima volta, non si è raggiunta la maggioranza assoluta né a favore, né contro l’autorizzazione, dimostrando ancora una volta lo stallo su questioni spinose come questa. «La domanda che ci poniamo è: perché l’Italia ha deciso di votare a favore? L’anno scorso 17 Paesi europei si sono chiaramente espressi contro la coltivazione di Ogm sui loro territori: votare oggi a favore dell’autorizzazione a livello europeo, nascondendosi dietro la possibilità per ogni Stato poi di vietarne l’uso all’interno dei propri confini, è un’ipocrisia bella e buona. La decisione italiana è ancora più incomprensibile in un momento storico in cui l’Europa più che mai ha bisogno di riaffermare la sua identità e la sua unità. I rappresentanti dei nostri Paesi dovrebbero riconoscere una volta per tutte che i cittadini non vogliono Ogm in Europa e smettere di autorizzarli, iniziando a discutere su questioni davvero urgenti: come sviluppare economie agricole basate sulla biodiversità e sistemi di produzione del nostro cibo che siano sani e rispettosi degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile», commenta Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. Una minaccia alla sopravvivenza della biodiversità e al benessere delle comunità rurali: questo sono per Slow Food gli Ogm: «L’agricoltura transgenica rappresenta l’ultimo rantolo di un sistema agricolo, economico e politico che sta costantemente privando i contadini dei loro mezzi di produzione, concentrandosi invece […]