A Bonn è in corso il meeting dei ministri degli esteri del G20 e gli attivisti di Greenpeace hanno deciso di vivacizzarlo con uno dei loro spettacolari blitz, per ricordare al presidente Usa Donald Trump che «viene prima il pianeta, non l’America». Michael Weiland di Greenpeace Deutschland ricorda che «con il suo slogan politico, “America first”, prima l’America il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva già minacciato il mondo in campagna elettorale. Ma ciò che gode di popolarità soprattutto nelle aree depresse degli Stati Uniti, è un segnale disastroso per la comunità internazionale. Inoltre, sulle sfide globali, in particolare sul riscaldamento globale e i cambiamenti climatici, è solo contro tutto il mondo». Per questo ieri gli attivisti di Greenpeace hanno protestato, prendendo simbolicamente d’assalto il summit dei ministri degli esteri del G20 di Bonn, contro «la fatale politica egoistica degli Stati Uniti», chiedendo che Trump sostituisca il suo slogan isolazionista “America first” con “Planet Earth first”, l’unico slogan che potrebbe salvare gli Usa e il mondo dalla catastrofe ambientale e climatica. Gli attivisti di Greenpeace hanno preso di mira il Bundestag di Bonn, la storica sede del Parlamento della Germania occidentale prima della riunificazione con la Germania est. Il Blitz di Greenpeace è cominciato sul Reno, risalito a bordo di gommoni e della nave Beluga, poi sono stati esposti gli striscioni. Ma nel mirino di Greenpeace c’era anche il socialdemocratico Sigmar Gabriel, il ministro degli esteri tedesco, invitato da Jennifer Morgan, direttrice di Greenpeace International, a intervenire sui suoi colleghi europei e sui cinesi perché convincano tutti i Paesi del G20, Usa compresi, ad applicare e rispettare gli impegni presi con l’Accordo di Parigi, che ha bisogno di un maggiore impegno da parte delle grandi economie – sviluppate ed emergenti .- del G20. La star del G20 dei ministri […]