Parco di Veio “Via alla caccia di 300 cinghiali”

 

la Repubblica 12.04.2017

Un “decalogo” sui cinghiali in città

Il cinghiale in dieci punti, un decalogo per chiarire alcuni aspetti della questione cinghiali in città, oggi al centro delle cronache per via dell’incidente mortale sulla via Cassia, causato dall’attraversamento di un cinghiale.

Nel documento si affrontano la questione delle recinzioni delle segnalazioni stradali e si chiarisce il ruolo del Parco Regionale Naturale (non “parco pubblico” come è stato scritto da qualche parte) che non è proprietario dei terreni che rientrano nell’Area protetta, e che, si specifica,  ha una competenza limitata alla tutela della biodiversità, non estesa all’incolumità pubblica.

Nonostante ciò è stato avviato dal 2011 un piano che ha previsto la cattura dei cinghiali mediante foraggiamento orientato a gabbie.

Un nuovo piano, che oltre alla cattura prevede l’abbattimento dei capi da parte di “selecontrollori” appositamente formati,  è stato redatto dal Parco e recentemente approvato e pubblicato dalla Regione Lazio.

Ecco il decalogo completo:

Il CINGHIALE IN 10 PUNTI

Facciamo un po’ di chiarezza sulla sua presenza in città

1. I cinghiali, come tutti gli animali selvatici, prediligono gli ambienti naturali. Le incursioni in contesti urbani sono motivate da qualcosa che li attrae: trovare cibo facilmente (vicino ai cassonetti o discariche), fuggire da eventuali battute di caccia o sentire delle scrofe in estro (nei piccoli paesi della cintura metropolitana, ma non a Roma).

2 . I cinghiali non sono né aggressivi, né pericolosi, ma lo possono diventare se si sentono privati di una via di fuga.

3. Il problema dei cinghiali in città è comune a tutte le città europee dotate di una cintura verde: Torino, Genova, Bologna in Italia, Berlino e Barcellona in Europa. In queste città sono stati avviati dei piani di cattura e abbattimento con tiratori scelti anche con visori notturni, in modo da garantire la sicurezza degli abitanti.

4. A Roma Nord sono presenti due Parchi Regionali Naturali (non “parchi pubblici” come li ha definiti qualcuno) che si estendono su terreni pubblici e privati, ma non di proprietà degli Enti Parco: il Parco Regionale di Veio (all’interno del quale si trovano i Parchi pubblici dell’Inviolatella Borghese, Parco Papacci o della Pace, Parco Volusia) e la Riserva Naturale dell’Insugherata, una delle 13 aree protette gestite dall’Ente RomaNatura (tra cui il Parco del Pineto, la Riserva Naturale della Marcigliana e la Riserva Naturale di Decima Malafede recentemente citate per il medesimo problema).

5. Roma Natura e Veio sono stati istituiti con legge regionale n.29/97 per tutelare il patrimonio ambientale (biodiversità e geodiversità) e promuovere uno sviluppo dei territori compatibile con la tutela dell’ambiente. A tal fine, gli Enti Parco stimano i danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura, indennizzandoli dal punto di vista economico.

6. Nei parchi naturali le recinzioni devono essere limitate al minimo per permettere il passaggio della fauna che sono chiamati a tutelare. Nessuna norma prevede la necessità di una recinzione perimetrale del parco, bensì solo una segnaletica di avvertimento. Il posizionamento di recinzioni lungo le strade principali è una competenza del proprietario del fondo che deve richiedere il nulla osta all’Ente Parco per il suo posizionamento.

7. Il Parco di Veio si estende su 14.984 ettari : l’area verde parte dal Parco dell’Inviolatella e si estende tra via Cassia e via Flaminia fino all’altezza di Magliano Romano – via Campagnanese ed ha al suo interno centri abitati, strade e proprietà pubbliche e private.

8. Anche i cinghiali fanno parte del patrimonio di biodiversità del parco e, per poter intervenire con azioni di controllo sulla popolazione (catture o abbattimenti) è necessario accertare una condizione di squilibrio ecologico. Questo può essere valutato in base all’entità degli indennizzi erogati (che non deve portare al dissesto finanziario) o, in base ai danni provocati sulla biodiversità.

9. Nonostante il Parco di Veio abbia una competenza limitata alla tutela della biodiversità e non estesa all’incolumità pubblica e, nonostante il Parco abbia da sempre contenuto l’entità degli indennizzi erogati, supportando gli agricoltori nella protezione dei fondi attraverso la concessione gratuita di recinzioni elettrificate, avendo constatato un problema di coesistenza tra uomo e cinghiale, a partire dal 2011 ha provveduto a predisporre un piano di controllo della popolazione di cinghiale previa autorizzazione della Regione Lazio e dell’ISPRA. Il Piano ha previsto la cattura dei capi con foraggiamento orientato e gabbie e il loro trasporto ad un mattatoio autorizzato con la commercializzazione finale dal 2011 al 2015 con proroga concessa per il 2016. Nel frattempo è stato predisposto un secondo piano di controllo di recente approvato dalla Regione Lazio e pubblicato l’11 aprile 2017. Il Parco ha anche provveduto a formare un gruppo di 24 coadiutori nelle attività di selecontrollo per poter procedere negli abbattimenti mirati in condizioni di sicurezza. Gli abbattimenti sono stati previsti nel nuovo piano di controllo.

10. Il Parco ha provveduto inoltre a segnalare agli enti competenti per la manutenzione stradale i siti lungo le strade maggiormente soggetti ad attraversamento della fauna, richiedendo e sollecitando il posizionamento dell’opportuna segnaletica di attraversamento della fauna selvatica.

 

(Dal sito dell’Ente Parco di Veio, pubblicato il 12 aprile 2017)

Piano per il controllo dei cinghiali

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