Trivelle, l’Abruzzo vince ancora contro lo “Sblocca Italia”

 

Dopo la sentenza n° 170 del 23 maggio 2017, depositata il 12 luglio, con la quale la Corte Costituzionale ha accolto in parte i ricorsi presentati dalle Regioni Abruzzo, Veneto, Puglia, Marche e Lombardia contro lo “Sblocca Italia”, seconda vittoria in pochi giorni della Regione Abruzzo: la Corte Costituzionale ha annullato anche il decreto Trivelle del 2015 in quanto emanato senza preventiva intesa con le Regioni.

Con la sentenza 198/2017, la Corte Costituzionale ha sentenziato che «non spettava allo Stato e per esso al Ministro dello Sviluppo Economico adottare il decreto del 25 marzo 2015 senza adeguato coinvolgimento delle Regioni».

Molto soddisfatto Mario Mazzocca, sottosegretario alla presidenza e capogruppo regionale di Art.1 Mdp Abruzzo che sul suo profilo Facebook ha sottolineato che l’Abruzzo è stata l’unica regione a presentare il ricorso contro il decreto 2015: «Adesso, grazie al solo Abruzzo, il governo centrale dovrà preventivamente intendersi con tutti i territori d’Italia.

Ora procederemo ad impugnare il decreto del 2016 pubblicato nel 2017 e interamente sostitutivo di quello del 2015.

Tale situazione dovrebbe di fatto determinare una sorta di moratoria per le richieste di nuovi permessi e concessioni, almeno fino a quando i contenuti non siano concertati tra Stato e Regioni.

Inoltre l’Abruzzo ha sapientemente predisposto e debitamente notificato il ricorso al Capo dello Stato contro il decreto trivelle (disciplinare tipo) molto prima della scadenza dei termini di legge fissati al 1 agosto».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 24 luglio 2017 sul sito online “greenreport.it”)

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