L’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr (Irpi-Cnr) sta monitorando l’impatto della siccità sul territorio nazionale, e i dati raccolti non sono incoraggianti. Come noto, il territorio italiano sta vivendo drammatiche condizioni di siccità soprattutto a causa delle scarse precipitazioni (in alcune parti dell’Italia le precipitazioni sono inferiori ai valori normali dell’80%) aggravate da temperature elevate. Le conseguenze, spiegano dal Cnr, «sono notevoli. All’inizio di luglio l’Italia meridionale è stata colpita da numerosi incendi che hanno causato danni economici e perdite di aree forestali. A partire dalla metà di luglio, sono emerse le problematiche riguardanti la scarsità dell’acqua e le perdite in agricoltura, tanto che la metà delle regioni italiane è in procinto di chiedere lo status di calamità naturale. Ad esempio, Roma è a rischio di una riduzione drastica dell’acqua e la Coldiretti ha stimato per 2 miliardi di euro il danno all’agricoltura italiana». In particolare, i dati satellitari degli ultimi 10 giorni – raccolti nella mappa di fianco, dove le aree in rosso indicano condizioni di siccità – mostrano che in Italia i suoli sono molto più asciutti del normale, e che in «nessun altro luogo d’Europa le condizioni di umidità del suolo attuali sono così secche come in Italia centrale». Non è un caso che il grafico elaborato dal Cnr sulle anomalie di umidità del suolo concentri la propria attenzione sul territorio della Provincia di Grosseto: «La serie temporale di dati di umidità del suolo per la parte meridionale della Toscana – dichiarano i ricercatori – mostra che il suolo è più secco rispetto alle condizioni normali dall’inizio dell’anno, e le condizioni di siccità hanno cominciato ad aggravarsi da aprile in poi. Anche se tali condizioni si verificano regolarmente (ad esempio, nel 2007 e nel 2012), la situazione attuale si distingue per […]