A Sorrento “Verde Ambiente 2017”, tra i premiati il ricercatore calabrese dell’Unical Mario Coscarello

 

COSENZA – Ci sono anche Daniel Cohn Bendit, ecologista e storico leader dei Verdi Europei, Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia e Pier Camillo Davigo, Presidente di Cassazione tra i premiati della settima edizione del premio internazionale di ecologia “Verde Ambiente”, organizzata da Vas-Verdi Ambiente e Società onlus, associazione ambientalista storica guidata da Guido Pollice, ex-senatore e fondatore di Green Cross Italia.

Oltre al magistrato Roberti, in prima linea nella lotta alla camorra e agli ecoreati e ad altre personalità impegnate a vario titolo nella tutela dell’ambiente, a ricevere il riconoscimento sarà anche il ricercatore calabrese dell’Unical, Mario Coscarello per il progetto “Il seme che cresce” e per il lavoro condotto insieme ai Gruppi di Aquisto Solidale (GAS), presenti sul territorio cosentino. Menzioni speciali andranno, invece, agli ambientalisti, Donato Troiano, Giorgio Diaferia, Stefano Zuppello, al procuratore aggiunto del Tribunale di Foggia Antonio Laronga e al Coordinatore Progetto Rifiuti Zero Antonino Esposito.

Un’edizione questa – ha dichiarato il Presidente Pollice – particolarmente significativa sia per la scelta dei vincitori che per i contenuti delle motivazioni e che intende proseguire l’azione della nostra associazione che in tutti questi anni ha saputo coniugare ambiente e società, profondamente correlate tra di loro”.

A Mario Coscarello abbiamo chiesto le sue impressioni su questo premio e su ciò che potrà rappresentare anche per il progetto che sta portando avanti con la sua associazione. 

Il Premio Internazionale di ecologia “Verde Ambiente” 2017 che ci è stato assegnato – esordisce Coscarello – è per noi un grande riconoscimento.  

Le tematiche inerenti la sostenibilità ambientale, sociale ed economica ci stanno particolarmente a cuore.  

In questo senso si stanno muovendo numerose esperienze di reti civiche che sostengono produzioni naturali, di piccola scala, che lottano per un diritto al cibo sano e accessibile a tutti”.

Per quanto riguarda l’esperienza avviata con il progetto “Utopie Sorridenti – Il seme che cresce” Mario Coscarello chiarisce poi che “essa significa sopratutto lavorare in maniera trasparente su una filiera specifica, quella dei cereali, fino ad arrivare alla trasformazione della materia prima prodotta in modo totalmente naturale, rispettando la terra secondo i principi dell’agro-ecologia.  

Nel nostro progetto sicuramente la sensibilità e l’esperienza esistente, in particolare dei Gruppi di Acquisto Solidali già presenti sul territorio, hanno contribuito ad allargare la base di partecipazione.  

In tal modo si sta rendendo possibile l’avvio di un processo partecipato di apprendimento e scambio, per far si che si arrivi alla produzione di un cibo sano e alla portata di tutti”.

Riteniamo – sottolinea il ricercatore calabrese – che queste piccole esperienze, che partono anche da un cambiamento culturale, possano essere quei segnali capaci di generare in un territorio una piccola rivoluzione verso un modello di agricoltura che può contribuire al sostegno dei produttori locali, alla produzione di un cibo di qualità e sano, rispettando i diritti di tutti.  

Per questo motivo è fondamentale imparare a lavorare insieme in maniera collaborativa.  

Nella nostra piccola esperienza il coinvolgimento di differenti attori del territorio, come agricoltori, operatori dei pastifici e mulini, consumatori, il Gruppo di Acquisto Solidale di Cosenza, gli studenti dell’Istituto Agrario “G. Tommasi” di Cosenza, la collaborazione con il gruppo di ricerca del Centro Studi per lo Sviluppo Rurale dell’Università della Calabria, sta mettendo le basi per la costruzione di un processo partecipato e di apprendimento collettivo innovativo e originale”.

In conclusione – precisa Coscarello – c’è ancora molto da fare, ma ritengo che stiamo andando nella giusta direzione per dimostrare che non sono necessari investimenti milionari per fare le cose, ma che diventa fondamentale investire nelle relazioni personali, nell’imparare che la cooperazione fra i diversi attori del territorio è l’unica forma da perseguire affinché si possano creare modelli di produzione sostenibili”.

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(Articolo pubblicato con questo titolo oggi 5 ottobre 2017 sul sito online “quicosenza.it”; pubblicato anche sul sito online “acquappesa”)

 

 

 

 

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