Ancora 5 anni di glifosato. La Commissione europea spiega perché

 

La Commissione europea ha adottato una comunicazione  che risponde all’iniziativa dei cittadini europei (Ice) “Vietare il glifosato e proteggere le persone e l’ambiente dai pesticidi tossici” e si è impegnata a «presentare una proposta legislativa nel 2018 al fine di aumentare ancora la trasparenza e la qualità degli studi utilizzati nella valutazione scientifica delle sostanze».

Come spiega la Coalizione italiana #Stopglifosato, che riunisce 51 sigle di Associazioni che si occupano di ambiente e agricoltura, «ancora cinque anni di glifosato.

Nonostante 1,3 milioni di cittadini europei avesse chiesto di eliminare l’erbicida dai campi, la Commissione europea ha formalizzato la decisione di rinnovare la licenza dopo che il 27 novembre i paesi Ue avevano raggiunto la maggioranza qualificata grazie al voto favorevole della Germania. Bruxelles per cercare di rispondere all’iniziativa dei cittadini europei, ha approvato una comunicazione annunciando una proposta legislativa per migliorare l’accesso pubblico ai dati degli studi scientifici presentati dall’industria».

Infatti la comunicazione  della Commissione Ue, «fornisce una spiegazione particolareggiata delle norme dell’Ue sui pesticidi; annuncia per la primavera del 2018 una proposta legislativa volta ad aumentare la trasparenza, la qualità e l’indipendenza delle valutazioni scientifiche delle sostanze, ad esempio tramite l’accesso del pubblico ai dati grezzi, e annuncia future modifiche della legislazione al fine di rafforzare la governance per l’esecuzione dei pertinenti studi, che potrebbero includere, ad esempio, il coinvolgimento delle autorità pubbliche nel processo di decisione degli studi necessari per un caso specifico».

Ecco come la Commissione risponde alle tre richieste dell’ Ice:

1. “Vietare gli erbicidi a base di glifosato, una sostanza messa in relazione con il cancro negli esseri umani e con il degrado degli ecosistemi”: gli Stati membri sono responsabili dell’autorizzazione d’uso, e/o del divieto, dei prodotti a base di glifosato sui loro territori. Nell’Ue sono approvate solo sostanze per le quali esistono prove obiettive di sicurezza dell’utilizzo.

In seguito a un’approfondita valutazione scientifica di tutti i dati disponibili sul glifosato, giunta alla conclusione che non vi è alcun nesso tra la sostanza e il cancro negli esseri umani, e a un voto favorevole dei rappresentanti degli Stati membri il 27 novembre 2017, la Commissione ha adottato oggi la decisione di rinnovare l’approvazione del glifosato per 5 anni.

Il presidente Juncker ha inserito tale questione nell’ordine del giorno del collegio in diverse occasioni al fine di garantire la piena titolarità politica della Commissione al riguardo.

In base a queste discussioni politiche, e tenendo conto della posizione del Parlamento europeo, la Commissione ha deciso di ridurre la durata del rinnovo proposto dai normali 15 anni a 5, elemento che ha contribuito a ottenere il sostegno più ampio possibile degli Stati membri.

2. “Garantire che la valutazione scientifica dei pesticidi per l’approvazione regolamentare dell’UE si basi unicamente su studi pubblicati, che siano commissionati dalle autorità pubbliche competenti anziché dall’industria dei pesticidi”: la Commissione concorda pienamente sul fatto che nelle valutazioni scientifiche e nei processi decisionali la trasparenza è fondamentale per garantire la fiducia nel sistema normativo di sicurezza alimentare.

È fondamentale mantenere e migliorare la capacità di eseguire valutazioni scientifiche solide, trasparenti e indipendenti.

Entro la primavera 2018 la Commissione avanzerà una proposta legislativa che riguarderà questo ed altri aspetti pertinenti, quali la governance dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

La Commissione proporrà di modificare le norme attuali in modo da garantire che gli studi scientifici siano resi pubblici.

I cittadini devono poter capire come vengono adottate decisioni di tale portata, che autorizzano o vietano determinate sostanze.

La responsabilità politica e la maggiore trasparenza sono due lati della stessa medaglia.

3. “Fissare obiettivi di riduzione obbligatori per l’uso dei pesticidi al livello dell’UE, in vista di un futuro senza pesticidi”: la politica dell’Ue è già rivolta alla riduzione della dipendenza dai pesticidi e a un futuro senza pesticidi come auspicato dall’iniziativa dei cittadini europei.

La Commissione si adopererà per garantire che gli Stati membri ottemperino agli obblighi risultanti dalla direttiva sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi e riducano la dipendenza dai pesticidi.

Gli Stati membri sono stati inoltre invitati a fissare obiettivi più precisi e misurabili nei rispettivi piani d’azione nazionali.

Al fine di monitorare le tendenze nella riduzione dei rischi derivanti dall’uso dei pesticidi a livello dell’Ue, la Commissione stabilirà inoltre indicatori di rischio armonizzati che andranno ad aggiungersi agli indicatori di rischio nazionali esistenti. In questo modo la Commissione potrà determinare l’efficacia delle misure al momento di valutare le future opzioni strategiche. La Commissione esaminerà nuovamente la situazione in base ai dati così ottenuti e valuterà la necessità di obiettivi obbligatori per l’intera Ue in fatto di pesticidi.

Secondo la direttrice per la politica alimentare di Greenpeace EU Unit, Franziska Achterberg, «la Commissione sta cercando di mascherare il rifiuto dell’iniziativa #StopGlyphosate con vaghe proposte di trasparenza. 

Fornire l’accesso ai dati sui pesticidi tossici non li renderà meno pericolosi. 

Finché la Commissione lascerà il test delle sostanze chimiche nelle mani dei produttori, continuerà a perdere la fiducia dei cittadini. 

Continueremo a lottare per misure significative per ridurre l’uso di pesticidi in tutta l’Ue e per valutazioni di pesticidi veramente indipendenti».

Greenpeace EU Unit  sottolinea che «la Commissione ha risposto all’Ice dichiarando di non avere alcun fondamento scientifico o legale per il divieto del glifosato e che i governi nazionali europei hanno votato a favore di una licenza quinquennale. 

Ciò ignora il fatto che la proposta della Commissione dovrebbe tenere conto della valutazione scientifica dell’European Food Safety Authority (Efsa), delle incertezze scientifiche che persistono (applicando il principio di precauzione) e di “altri fattori legittimi”. 

Oltre a indagare sugli evidenti difetti della valutazione del rischio per la salute dell’Efsa, la Commissione avrebbe dovuto tenere conto della classificazione dell’ UN cancer research agency, delle prove scientifiche esistenti sui rischi ambientali inaccettabili posti dal glifosato e una notevole preoccupazione pubblica».

INolte, secondo Greenpeace, «la proposta della Commissione di aumentare la trasparenza dei dati è una risposta parziale e fuorviante alla richiesta dell’Ice di approvare i pesticidi Ue basandosi solo su studi pienamente pubblicati. 

L’attuale legislazione dell’Ue prevede già la pubblicazione degli studi, come confermato dalla Corte di giustizia europea

L’Efsa ha nascosto dati contrari a questa sentenza. 

Un certo numero di membri del Parlamento europeo ha quindi presentato una denuncia contro di essa. 

Monsanto e Cheminova sostengono l’ Efsa in questo caso. 

La Commissione ha respinto la richiesta Eci di studi da finanziare da parte dell’industria ma commissionati dai regolamentatori anziché dall’industria. 

La sua proposta all’Efsa di commissionare eccezionalmente studi ad hoc non rimedia al conflitto di interessi inerente al sistema attuale».

Greenpeace EU Unit ricorda che «sebbene la Commissione avesse precedentemente riconosciuto che l’Ue sta facendo troppo poco per ridurre l’uso di pesticidi, ha semplicemente scaricato  la responsabilità sui governi nazionali. 

Questo nonostante il fatto che la Commissione debba agire contro i governi che non attuano la direttiva sull’uso sostenibile. 

La Commissione ha inoltre respinto la richiesta dell’Eci di fissare obiettivi a livello UE per la riduzione dei pesticidi».

Il primo vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, ha cercato di indorare la pillola: «È meraviglioso che oltre un milione di cittadini dell’UE abbia investito il proprio tempo per impegnarsi direttamente in una questione importante.

La Commissione ha ascoltato ed ora passerà all’azione.

È necessaria maggiore trasparenza su come vengono adottate le decisioni in questo ambito.

La prossima primavera la Commissione presenterà anche proposte sull’acqua potabile, come promesso in risposta ad un’altra iniziativa di successo.

In breve, sono un grande sostenitore del diritto dei cittadini di impegnarsi in questo modo e mi sto adoperando presso il Parlamento e il Consiglio affinché si compiano progressi rapidi in merito alle nostre proposte che intendono facilitare il futuro successo delle iniziative dei cittadini europei».

Il commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, ha aggiunto: «Sin dall’inizio del mio mandato ho sostenuto fermamente una maggiore trasparenza nel processo decisionale e in termini di accesso agli studi scientifici alla base dell’approvazione delle sostanze attive.

Presenterò una proposta su tali temi nel maggio 2018.

È però altrettanto importante che gli Stati membri si assumano le proprie responsabilità al momento di autorizzare i pesticidi sui loro mercati: devono garantire che i pesticidi siano utilizzati in modo sostenibile e nel pieno rispetto delle prescrizioni indicate sull’etichetta.

I nostri obiettivi sono la trasparenza, l’indipendenza e l’uso sostenibile dei pesticidi.

Questi obiettivi dovrebbero essere alla base del nostro lavoro, ed è su di essi che mi concentrerò».

La portavoce della coalizione italiana #Stopglifosato, Maria Grazia Mammuccini, ribatte: «Troppo poco, perché nonostante i diversi pareri che lasciano aperte grandi incertezze sulla salute dei cittadini e dell’ambiente, la Commissione Ue ha continuato senza nessun rispetto del principio di precauzione e senza preoccuparsi di ulteriori approfondimenti.

Ancora una volta hanno prevalso gli interessi dell’industria agrochimica,  in particolare quella tedesca che attende il via libera alla fusione Bayer-Monsanto.

A questo punto la Commissione europea deve mettere dei paletti molto stringenti all’operazione che rischia di creare un colosso di sementi Ogm e pesticidi»..


La coalizione #Stopglifosato guarda con interesse all’iniziativa di alcuni eurodeputati che intendono promuovere una maggioranza al Parlamento europeo per chiedere alla Corte di giustizia dell’Ue di annullare la decisione della Commissione valutata altamente dannosa.

E chiede che «L’Italia sia coerente con il voto contrario al glifosato espresso a Bruxelles anticipando la sua eliminazione totale dalla nostra agricoltura».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 13 dicembre 2017 sul sito online “greenreport.it”)

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