Aeroporto di Firenze e valutazione di impatto ambientale: un progetto con 142 prescrizioni

 

Il progetto di ampliamento dell’aeroporto di Firenze ha recentemente visto concludersi il relativo procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) con un provvedimento conclusivo positivo (D.M. Ambiente n. 377 del 28 dicembre 2017) subordinato complessivamente a 142 condizioni, che, di fatto, impongono una radicale revisione progettuale.

Il numero e l’incisività delle condizioni poste dalla Commissione tecnica VIA/VAS, dal Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo, dalla Regione Toscana hanno determinato la previsione di un Osservatorio Ambientale, preposto allo svolgimento delle necessarie verifiche di ottemperanza (art. 28 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), prima di dare l’autorizzazione definitiva per il complesso di opere.

Di particolare rilievo è stato considerato l’impatto negativo sul S.I.C./Z.P.S. “Stagni della Piana Fiorentina e Pratese, fra i pochi ambienti naturali della zona.

Numerosi sono gli interventi di compensazione previsti e andranno notificati alla Commissione europea.

Un ampliamento di un’opera pubblica che ha fatto e continuerà a far discutere molto accesamente.

Si tratta di una delle prime applicazioni di rilievo della riforma della normativa sulla V.I.A.

Com’è noto, la direttiva n. 2014/52/UE ha integrato e modificato la direttiva n. 2011/92/UE sulla valutazione di impatto ambientale (qui il testo coordinato delle direttive sulla V.I.A.).

Nonostante reiterate e argomentate osservazioni inviate a Governo, Camera dei Deputati e Senato da parte di associazioni e comitati ambientalisti, purtroppo il decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 104 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale – serie generale – n. 156 del 6 luglio 2017 ed è in vigore dal 21 luglio 2017.

Soltanto alcuni aspetti marginali sono stati migliorati in seguito alle osservazioni ambientaliste e alle richieste di Regioni e Province autonome, ma l’impianto è rimasto di pessima fattura.

Per giunta, contiene elementi di dubbia rispondenza alla direttiva europea, motivo per il quale il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (17 agosto 2017) un ricorso alle Istituzioni comunitarie.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 7 gennaio 2018 sul sito del Gruppo d’Intervento Giuridico)

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas