Il Parere espresso dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale di foreste e filiere forestali

 

Schema di decreto legislativo recante disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale di foreste e filiere forestali.

Atto n. 485.

(Esame, ai sensi dell’articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni, volte a garantire il rispetto dell’articolo 81 della Costituzione).

La Commissione inizia l’esame dello schema di decreto legislativo in oggetto.

Susanna CENNI (PD), relatrice, ricorda preliminarmente che lo schema di decreto legislativo, corredato di relazione tecnica, è adottato in attuazione della delega contenuta nell’articolo 5, commi 1, 2, lettera h), e 3, della legge n. 154 del 2016 e reca Disposizioni concernenti la revisione e

l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali.

In merito ai profili di quantificazione, riguardo all’articolo 12, rileva che la norma configura un intervento primario delle regioni e delle province autonome per la salvaguardia dell’assetto idrogeologico e la valorizzazione del territorio agroforestale, cui si affianca l’attività dei proprietari

dei terreni, da svolgere secondo modalità di coordinamento ed in accordo con i predetti enti.

In caso di mancato accordo, è prevista la possibilità dell’intervento sostitutivo delle regioni. Rispetto al testo del vigente articolo 5 del decreto legislativo n. 227 del 2001, la disciplina descritta sembra accentuare i profili di intervento degli enti regionali rispetto ai proprietari privati.

In proposito andrebbe acquisita, a suo avviso, la valutazione del Governo, anche al fine di individuare i relativi riflessi per la finanza pubblica.

Riguardo al complesso degli adempimenti posti a carico delle Amministrazioni pubbliche, prende atto dell’inserimento nel testo di una serie di clausole in base alle quali tali attività dovranno essere svolte con le risorse disponibili a legislazione vigente.

Prende altresì atto delle informazioni fornite dalla relazione tecnica circa la possibilità di far fronte ai compiti previsti con le risorse e le strutture esistenti.

Ciò con particolare riguardo alle attività che potranno essere demandate alla Direzione generale delle foreste presso il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali, cui si fa riferimento in diversi punti della relazione tecnica.

In merito all’equiparazione agli imprenditori agricoli dei consorzi e delle cooperative operanti nel settore della silvicoltura, ivi comprese le sistemazioni idraulico-forestali, andrebbe verificato, a suo avviso, se dalla disposizione possano derivare effetti finanziari dovuti ad un’estensione del regime agevolativo attualmente previsto, tenuto conto che la norma vigente, di cui all’articolo 8 del decreto legislativo n. 227 del 2001, fa invece riferimento alle «cooperative ed i loro consorzi» quali soggetti equiparati agli imprenditori agricoli.

Osserva altresì che l’articolo 16, nel ridefinire la disciplina della Commissione tecnica di cui all’articolo 14 del decreto legislativo n. 386 del 2003, esclude la corresponsione ai componenti dell’organismo di una serie di emolumenti.

Non sono tuttavia espressamente escluse le indennità, a differenza di quanto previsto per l’Osservatorio Nazionale per il pioppo, istituito dal medesimo articolo 16.

In merito ai profili di copertura finanziaria, segnala l’opportunità di riformulare più puntualmente la clausola di invarianza finanziaria riferita al decreto in esame nel suo complesso, di cui all’articolo 19, sostituendo, al comma 1, le parole: «non derivano» con le seguenti: «non devono derivare».

Il Viceministro Enrico MORANDO fa presente che l’articolo 12 configura una possibilità e non un obbligo di intervento delle regioni per la salvaguardia dell’assetto idrogeologico e la valorizzazione del territorio agroforestale, giacché la decisione di intervenire o meno è condizionata anche alla concreta disponibilità finanziaria.

Precisa che all’articolo 16, comma 2, lettera c), capoverso Articolo 14, comma 7, al fine di chiarire che ai componenti della Commissione tecnica non spetta alcun emolumento comunque denominato, appare necessario escludere la corresponsione anche di indennità;

Ritiene necessario riformulare più puntualmente la clausola di invarianza finanziaria riferita al decreto in esame nel suo complesso, di cui all’articolo 19, sostituendo, al comma 1, le parole: «non derivano» con le seguenti: «non devono derivare».

Susanna CENNI (PD), relatrice, formula la seguente proposta di parere:

«La V Commissione bilancio, tesoro e programmazione, esaminato lo Schema di decreto legislativo

recante disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale di foreste e filiere forestali (Atto n. 485);

preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo da cui si evince che:

l’articolo 12 configura una possibilità e non un obbligo di intervento delle regioni per la salvaguardia dell’assetto idrogeologico e la valorizzazione del territorio agroforestale, giacché la decisione di intervenire o meno è condizionata anche alla concreta disponibilità finanziaria;

all’articolo 16, comma 2, lettera c), capoverso Articolo 14, comma 7, al fine di chiarire che ai componenti della Commissione tecnica non spetta alcun emolumento comunque denominato, appare necessario escludere la corresponsione anche di indennità;

appare necessario riformulare più puntualmente la clausola di invarianza finanziaria riferita al decreto in esame nel suo complesso, di cui all’articolo 19, sostituendo, al comma 1, le parole: “non

derivano” con le seguenti: “non devono derivare”, esprime PARERE FAVOREVOLE con le seguenti condizioni, volte a garantire il rispetto dell’articolo 81 della Costituzione:

1) All’articolo 16, comma 2, lettera c), capoverso Articolo 14, comma 7, primo periodo, dopo le parole: gettoni di presenza aggiungere le seguenti: , indennità;

2) All’articolo 19, comma 1, sostituire le parole: non derivano con le seguenti: non devono derivare».

Il Viceministro Enrico MORANDO concorda con la proposta di parere formulata dalla relatrice.

La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

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