Accordo nucleare G5+1 Iran, con nuove sanzioni Usa Teheran abbandonerà Jcpoa

 

Ieri l’ambasciatore statunitense all’Onu, Nikki Haley, ha detto che Washington probabilmente uscirà dall’accordo nucleare iraniano e ripristinerà le sanzioni contro la Repubblica islamica.

Ma il governo iraniano ha risposto che se gli Stati Uniti decideranno di imporre nuove sanzioni a Teheran, la Repubblica islamica lascerà definitivamente l’accordo nucleare firmato con il Gruppo 5 + 1  (Cina, Francia, Gran Bretagna. Ruissia, Usa e Germania) nel 2015.

Alaeddin Boroujerdi, il presidente della commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del Parlamento iraniano, ha ricordato che «l’obiettivo più importante del Jcpoa (Joint comprehensive plan of action), è stato l’abolizione delle sanzioni.

Se … le sanzioni saranno re-imposte sull’Iran, sicuramente non resteremo nel Jcpoa».

La tensione tra Usa e Iran è risalita con la visita negli Stati Uniti del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman che ha prospettato una guerra con Teheran entro una decina di anni e chiesto nuovamente di bloccare il programma nucleare iraniano, altrimenti l’Arabia Saudita si doterà di armi nucleari.

Bin Salman è ora in Francia e la prosecuzione del suo tour in Europa serve anche a far pressione su Parigi e Londra (e sull’Unione europee che ne è la garante) perché abbandonino il Jpcoa.

Parlando alla televisione nazionale iraniana, il capo dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, Ali Akbar Salehi, ha annunciato che «l’Iran potrebbe riprendere, se lo ritiene necessario, le attività di arricchimento dell’uranio al 20% nell’impianto sotterraneo di Fordo, vicino Tehran.

Così se il Jcpoa fallisse in qualsiasi modo, la Repubblica islamica, è pronta a qualsiasi contraccambio, e lo farà nel migliore dei modi, seguendo ovviamente le decisioni che verranno prese dalla massima autorità del Paese.

Gli Stati Uniti?

Impossibile fidarsi di loro.

Il loro approccio in merito all’accordo nucleare, un accordo internazionale che porta la firma di cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (il 5+1, più la Germania), la firma dello stesso organismo On e porta la firma degli stessi americani.

Ma loro non hanno mantenuto le loro promesse. 

Sono inaffidabili».

E subito è arrivata la conferma del leader della rivoluzione islamica, l’ayatollah Khamenei, che in un incontro a Teheran con un gruppo di alti ufficiali delle forze armate iraniane ha detto che «i nemici dell’Iran hanno aumentato i loro attacchi perché temono che il potere della Repubblica Islamica aumenterà.

La ragione degli attacchi senza precedenti contro il nostro Paese islamico è il potere crescente della nostra rivoluzione islamica, dal momento che i nemici sono molto allarmati da questa potenza in cercano in qualsiasi modo di aumentare i loro attacchi».

Secondo Khamenei «l’era attuale è l’era della dignità della Repubblica islamica dell’Iran.

Nonostante tutti i complotti orditi da nostri nemici, la nostra potenza continuerà a crescere giorno dopo giorno neutralizzando i loro complotti contro il nostro Paese».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 9 aprile 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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