Faito: verità e speculazioni su una montagna abbandonata

 

Leggendo quello che appare in alcuni commenti di persone che si definiscono amiche del Monte Faito colgo alcune volte una certa ingenuità, non in tutte per fortuna, c’è qualcuno che pensa ancora con la propria testa, anche se c’è però in esse una specie di rimozione specialmente nell’individuare i responsabili dei disastri e dei danni e del degrado di un monte; responsabili che invece hanno nomi e cognomi e che occupano Enti preposti, almeno sulla carta, alla tutela e alla cura di una riserva naturale e ambientale di grande valore e che invece sta attraversando uno dei momenti più oscuri della sua esistenza.

Parlo dell’Ente Parco per esempio con il suo presidente Tristano Dello Ioio, parlo della Regione Campania con il suo Presidente Vincenzo de Luca, parlo del sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore

Oggi il Faito versa in un abbandono spaventoso, aggravato dal grande incendio dell’anno scorso che ne ha seriamente compromesso lo stato idrogeologico soprattutto sul versante di Vico Equense.

Ecco,io credo che bisognerebbe chiamare in causa questi responsabili e questi Enti e smetterla di leggere invece bugie su bugie, riportate dai cantori locali del potere locale.

Allora io chiedo a questi amici di Monte Faito: ma  per quanto tempo ancora vi contenterete di queste bugie plateali e dei palleggiamenti di responsabilità ?

Per quanto tempo ancora bisognerà subire la protervia e l’arroganza di chi  crede  che quella montagna gli appartenga  come cosa propria solo perché nato alle sue pendici e/o appartenga a discutibili  associazioni che sostengono di fare “gratuitamente” il bene della montagna quando invece di gratuito c’è molto poco e invece  essa è diventata una specie di pattumiera dove si sversa di tutto, amianto soprattutto?  

Per quanto tempo ancora bisognerà subire l’influenza di presunti capi mastri improvvisati che fanno il bello e il cattivo tempo su quella montagna?

Quello che continua ad accadere non si può più tollerare.

Perché il Sindaco di Vico Equense, Andrea Buonocore, continua a subire la pesante è inequivocabile influenza del suo assessore ai lavori pubblici e delle sue discutibili prese di posizione? 

Sono stato oggi pomeriggio a Faito quello che ho visto è riprovevole oltre che intollerabile. Materiale di risulta scaricato e abbandonato di fronte  all’area, abbandonata pure quella, che una volta ospitò la discutibile Sagra della castagna, discutibile perché per realizzare quello slargo che sembrava Forte Apache, furono sradicati  parecchi alberi.

Oggi è tutto abbandonato, non voglio neanche entrare nello specifico  della pulizia del sottobosco e del proliferare di torme di cani selvatici pericolosi e altre specie animali: cavalli, mucche e chissà cos’altro o sull’ intasamento di impluvi e zanelle mai pulite compito che forse dovrebbe pure espletare quella associazione che dice di voler fare volontariato per il Faito.

Però sarebbe interessante sapere con quale competenza l’assessore ai lavori pubblici  picconò il muretto che si stava  costruendo lungo la statale  o quali studi idrogeologici sono stati eseguiti, per dire che i muretti fatti dalla Regione non erano adatti mentre lo sarebbero stati  i guardrail ? 

I muretti con gli archetti non potevano essere ripristinati?

E perché non pulire gli impluvi e zanelle?

Questa mania di demolire muretti da parte dell’assessore ai lavori pubblici da cosa è determinata?

E sembra la stessa che ha demolito i muretti a Vico centro per favorire ringhiere dovunque.                                                                                                     

Forse l’acqua defluirebbe più rapidamente?

Ma non si è pensato che insieme all’acqua forse  arriverebbero a valle anche detriti se non addirittura massi.  

Eppoi, sempre senza voler essere tecnici ma utilizzando il buon senso: ma se l’acqua scorre più rapida dove va a finire?

Su un pendio brullo senza più ombra di vegetazione contribuendo forse  ad altri eventi franosi?  

E allora invece di fare incontri  in Prefettura e palleggiarsi le responsabilità, per far vedere di star facendo qualcosa, perché non predisporre studi seri per progettare sistemi che possano  convogliare le acque reflue in vasche di contenimento per esempio per e poi farle scorrere in percorsi puliti controllandone il flusso, perché non approntare una vasta mappatura geomorfologica del costone che grava sul versante di Vico, seriamente a rischio?

A tutti gli amici del Faito, a tutti gli operatori economici, albergatori, ristoratori che vivono su quella montagna e anche ai pochi residenti, chiedo: non pensate che sia arrivato il momento di chiedere queste cose a questi responsabili  e soprattutto di farle realizzare per il bene della montagna soprattutto  eppoi anche per le vostre economia?

 

 

((Articolo di Franco Cuomo, responsabile del Circolo Territoriale di Vico Equense, pubblicato con questo titolo il 7 aprile 2018 sul blog “Cronache da Agharta”)

 

 

 

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