ASILO COMUNALE imperizia, incapacità ma soprattutto ipocrisia di questa amministrazione

 

La Regione boccia il progetto di un asilo comunale nella SS. Trinità con la seguente motivazione: “Non risulta fornita documentazione dimostrante l’effettiva disponibilità almeno decennale dell’immobile su cui realizzare l’intervento e l’autorizzazione del proprietario dello stesso ad affettuare i lavori previsti dal progetto (non conformità a quanto previsto dall’art. 3 dell’avviso)”.

Ho lavorato in Regione Campania, tra le altre cose facevo anche le istruttorie per contributi alle biblioteche pubbliche, ebbene spesso venivano sbagliate anche le richieste di contributi per progetti sulla biblioteca comunale e quindi si perdevano quei soldi.

La domanda giusta sarebbe: chi ha fatto questo progetto?

Ma ancora di più: perché nella SS. Trinità, dove i bambini furono costretti a lasciare i locali perché pericolanti?

E ancora: ma quale proprietario avrebbe dovuto dare l’autorizzazione a effettuare i lavori?

Il Ministero della Pubblica Istruzione?

Forse bisognerebbe prendersela con chi ha fatto la domanda senza leggere accuratamente il bando?

Ma perché proprio la SS. Trinità?

L’amministrazione poteva proporre altri immobili in tanti plessi scolastici inutilizzati, Piatrapiano, Fornacelle, Ticciano, perché non lo ha fatto?

Piatrapiano in un appartamento di proprietà del Comune, poteva essere la sede più adatta. Bastava fare un progetto con un minimo di cognizione, ma non si è voluto farlo. 

Ecco la mia verità, quella che vorrei che sapessero tutti i cittadini, soprattutto le mamme, e le donne di questo sfortunato paese è che questo progetto proprio perché nato in questo modo si voleva non farlo realizzare, altrimenti non si sarebbe scelto la SS. Trinità.  

In più potrei aggiungere che – ma questa è solo una mia possibile supposizione- che gli immobili comunali inutilizzati – potrebbero essere messi all’asta e svenduti a poco prezzo a possibili interessati vicini all’amministrazione, ma questa, lo ripeto, è solo una mia opinione. 

Metteranno in vendita le scuole non utilizzate e, alla fine, le comprerebbero a prezzo stracciato proprio perché è un bene comunale, non utilizzato per es. come asilo, il quale, messo all’asta verrebbe certamente venduto a un prezzo molto più basso di quello che vale.

Anche ad un ingenuo può sembrare strano il  progetto di asilo ubicato in una struttura di terzi, senza aver pattuito un accordo con il proprietario, siamo veramente al ridicolo.

Allora, oltre che imperizia e incapacità, questa amministrazione brilla per la sua IPOCRISIA!

Gli asili non danno lustro, gli asili non apportano soldi e guadagni, anzi bisogna spenderne per la manutenzione e la sicurezza e la mensa per i bambini e tante altre cose, gli asili dovrebbero essere ciò che sono nei comuni civili: un servizio sociale a disposizione della collettività.

E allora rilancio.

METTETELA IN QUESTI TERMINI: MA L’ASILO COMUNALE FA FARE SOLDI A QUALCUNO?

PORTA GENTE NEL PAESE?

RIEMPIE LA PANCIA?

NOOOOOO L’ASILO COMUNALE SAREBBE STATO UN SERVIZIO SOCIALE E BASTA E ALLORA NON SI FA.

POSSIAMO CHIEDERE LUMI  ALL’ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI  O A QUELLO ALLE POLITICHE SOCIALI?

E ALL’OPPOSIZIONE, MA MI ACCORGO DI DIRE UNA PAROLA GROSSA, MA QUANDO E’ STATO PORTATO IN CONSIGLIO COMUNALE NON SI POTEVANO FAR VENIR FUORI PRIMA QUESTE PROBLEMATICHE?  

STARE PIU ATTENTI NO?

SVEGLIARSI DOPO E’ UN PO’ COME FECE SANTA CHIARA: DOPO ARRUBATO METTETE E PORTE E FIERRO.

 

 

(Articolo di Franco Cuomo, responsabile del Circolo Territoriale di Vico Equense “Giovanni Esposito”, pubblicato con questo titolo il 15 giugno 2018 sul blog “Cronache da Agharta”)

 

 

 

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