Spiaggiamento di rifiuti, l’Amp di Torre del Cerrano chiede un tavolo tecnico

 

Dopo l’ultimo caso di spiaggiamento di materiale sulla costa dopo le mareggiate,  i vertici dell’Area marina protetta Torre del Cerrano (Te) chiedono interventi urgenti: «Non è più possibile che ad ogni scroscio d’acqua e conseguente minima mareggiata, il mare restituisca una quantità inverosimile di rifiuti.

Quella dei giorni scorsi è stata l’ennesima dimostrazione che i fiumi sono diventati una fonte di rifiuti non più sopportabile.

Se non si avvia un tavolo di confronto reale con le istituzioni interessate ai bacini imbriferi maggiori, del Vomano e del Saline in particolare, come Comuni, Regione, Provincia, Enel, Carabinieri Forestali, il problema del materiale spiaggiato non si ridurrà.

I Comuni costieri, Pineto e Silvi tra gli altri, saranno sempre in difficoltà per garantire la pulizia delle spiagge: il danno non può essere a carico di chi lo subisce.

Inoltre, sulla spiaggia arriva solo una parte di ciò che i fiumi riversano in mare.

L’Amp Torre del Cerrano lancia un appello affinché la gestione dei bacini fluviali sia migliorata anche e soprattutto per in difesa e tutela del nostro mare».

Dopo l’ennesima mareggiata, ai Comuni di Pineto e Silvi è toccato riprendere nuovamente la paziente opera di pulizia delle spiagge, che nelle settimane precedenti era arrivata a buon punto.

L’Amp di Torre del Cerrano sottolinea che «la situazione è sempre più difficile per i due comuni che ormai vedono spiaggiarsi quantità di plastica sempre crescenti miste a materiali legnosi trasportati dai fiumi.

Il problema si verifica sempre più spesso in occasione di precipitazioni abbondanti.

L’influenza di Fiumi importanti come il Vomano, il Tordino o il Saline complica il quadro.

Si parla di territori enormi che interessano gran parte delle province di Teramo e Pescara.

Sul Vomano la situazione è ancor più complicata dalle operazioni di rilascio delle acque degli sbarramenti gestiti dalla centrale Enel di Montorio, che anche in passato sono state oggetto di un acceso dibattito fra la società di servizi e gli enti locali per le modalità con le quali venivano effettuati».

Intanto, nelle spiagge libere lungo la costa dell’Area marina protetta  – che si estende fino a 3 miglia nautiche dalla costa e si sviluppa per 7 km dei quali 2,5 km di duna sabbiosa lungo la riva, dalla foce del Calvano – il lavoro di ripulitura da plastiche, metalli e materiali di provenienza antropica è sempre più difficile: «Essendo necessario e opportuno lasciare il legname spiaggiato sul posto – spiegano all’Amp – e richiedendo, quindi, una particolare cura nel lavoro di raccolta».

Per questo l’Amp Torre del Cerrano supporta i Comuni nelle operazioni di pulizia ed evidenzia che «come ogni estate, anche quest’anno si sta riuscendo a risolvere il problema che ha origini lontane dalle coste dell’Amp, dove va fatta particolare attenzione a preservare la naturalità dei luoghi. Tutto il materiale spiaggiato di origine naturale, come conchiglie, legnetti, canne e ramaglia in genere, così come interi tronchi, costituisce un apporto importante di ripascimento dell’arenile e, oltre ad aggiungere volume inerte lungo le spiagge, svolge anche una non secondaria funzione di sostegno per la sabbia contro l’erosione, sia eolica che marina.

I tronchi più grandi e i materiali di natura non organica, invece, vanno rimossi, prediligendo la pulizia a mano, per preservare gli ambienti naturali dell’Amp, un lavoro minuzioso, reso ancora più difficile dai continui spiaggiamenti».

A Torre del Cerrano ricordano che «per poter controllare la qualità delle acque, poi, l’Amp ha in corso l’attuazione di un Contratto di Fiume denominato “del Cerrano” e che interessa il comprensorio Pineto-Silvi-Atri dove si sviluppano i quattro corsi d’acqua che interessano direttamente l’Amp: Calvano, Foggetta, Cerrano e Concio».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 25 giugno 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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