L’Europa brucia: 496 grandi incendi da inizio anno, 130 in più rispetto alla media

 

In Europa gli incendi sono sempre più frequenti al di fuori della stagione più calda – tradizionalmente la più a rischio – e in Paesi in cui erano solo pochi anni fa.

Sono i dati elaborati dal Centro comune di ricerca (Jrc) della Commissione Ue a dar conto della situazione: dal 1 gennaio al 6 agosto 2018 l’Unione europea ha subito 496 incendi che abbiano interessato almeno 30 ettari. 

«Si tratta – spiegano dal Jrc – di 130 incendi in più rispetto alla media decennale in questo periodo dell’anno».

E nonostante i dati disponibili si fermino per ora agli inizi di agosto, ovvero a pochi giorni di distanza rispetto all’incendio che ha provocato un centinaio di vittime in Grecia, alle porte di Atene, i ricercatori affermano che quest’anno la maggioranza dei roghi non abbia riguardato i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo ma quelli dell’Europa centrale e settentrionale, in genere meno colpiti dal fenomeno per ovvie condizioni climatiche.

Un trend che si riflette sulla superficie andata a fuoco: sebbene finora il numero di incendi divampati nel 2018 sia superiore alla media decennale del periodo, la superficie totale bruciata in Europa – 87.469 ettari al 6 agosto 2018 – risulta inferiore alla media decennale (139.289 ettari).

Un dato che non stupisce, visto che gli incendi che colpiscono i paesi del Mediterraneo di solito rappresentano circa l’85% della superficie totale bruciata in Europa; anche quest’anno i roghi più devastati si sono concentrati in quest’area, come ad esempio quello già citato in Grecia o quello che ha colpito Monchique, in Portogallo.

«Nel 2017 – riassume il ricercatore del Jrc Jesus San-Miguel – abbiamo assistito a un’intensificazione degli incendi boschivi, con un numero elevato di incendi di grandi dimensioni e molti di questi avvenuti al di fuori della tradizionale stagione degli incendi, ovvero i mesi estivi.

Nel 2018 stiamo osservando un’espansione delle aree a rischio, con incendi che si verificano in paesi in cui gli incendi non erano così comuni in passato, tra cui Svezia, Lettonia, Germania e Regno Unito».

 

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 23 agosto 2018 sul sito online “greenreport.it”

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