Lipu, fermare caccia dove ci sono stati atti di bracconaggio

 

L’abbattimento dell’aquila di Bonelli in Sicilia, ennesimo atto di bracconaggio in un’Italia completamente in mano all’illegalità venatoria, richiede un intervento speciale e norme speciali, a partire dal Daspo, sia in forma soggettiva che in forma oggettiva“.

Lo chiede la Lipu, all’indomani del nuovo evento di bracconaggio verificatosi giovedì nel trapanese: vittima un’aquila di Bonelli, specie a rischio estinzione in Italia.

Pochi giorni prima in zona era stato abbattuto un capovaccaio, altra specie a rischio.

Nessuno strumento regolare – dichiara l’associazione – è oggi in grado di far fronte al dilagare del fenomeno dell’illegalità venatoria, in crescita in tutta Italia.

Per questo chiederemo a Governo e Parlamento, nei prossimi giorni, di fare loro una proposta di legge di istituzione del Daspo per la caccia illegale, che ad ogni evento di ferimento o uccisione di specie protetta sospenda oggettivamente l’attività venatoria in tutta l’area interessata e che interdica soggettivamente per anni l’attività venatoria in caso di scoperta del colpevole“.

E’ un provvedimento che rivoluzionerebbe la lotta al bracconaggio, amplificandone immediatamente l’efficacia – conclude la Lipu -. Si creerebbe una responsabilità diversa negli istituti di caccia teatro di atti di caccia illegale e negli stessi cacciatori, portati a preoccuparsi più seriamente del mantenimento della legalità nel territorio in cui esercitano l’attività.

Sarà loro interesse diretto: se qualcuno sbaglia, pagano tutti.

E l’unico modo perché nessuno più sbagli, o sbaglino in pochissimi, e quei pochissimi siano identificati per ciò che sono: una vergogna del Paese“.

 

(ANSA del 28 settembre 2018, ore 15:35)

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