Il 31 dicembre, ultimo giorno di questo 2018, alcuni cittadini hanno segnalato con dovizia di foto particolareggiate e video lo scempio che si è consumato in località Faito e località Sperlonga. A Faito sono stato abbattute intere zone alberate perché probabilmente levavano la vista ad alcune villette soprastanti, questa potrebbe essere una motivazione, o per favorire il commercio abusivo di legna, questa potrebbe essere un’altra motivazione, o entrambe le motivazioni insieme: alberi abbattuti perché le loro folte chiome non permettevano di godere della vista e poi la legna venduta in modo da lucrare abusivamente anche sullo scempio. Alla Sperlonga, quello che era un piccolo sentiero, più o meno di mezzo metro è diventata una strada per un SUV, con tanto di catena a delimitare il tutto. Una nuova strada che porterebbe a Capo d’Acqua, lavori fatti da privati su suolo che sembrerebbe essere comunale: tanto per capirci, la salita che porta nello spazio dove durante la frana atterrava l’elicottero. La domanda che sorge immediata è: ma chi controlla il territorio? Il corpo forestale dello Stato ora accorpato ai Carabinieri, dov’era a Faito mentre intere aree alberate venivano tagliate, suppongo tra il rumore di seghe, camioncini e trasporti vari? E dove era la direzione dell’Ente Parco? E l’amministrazione comunale? Il corpo dei vigili urbani? E’ mai possibile che siano state disboscate aree cosi vaste e nessuno abbia visto niente? Nessuno sappia chi o per conto di chi stavano tagliando quegli alberi? Stessa storia alla Sperlonga: un allargamento enorme, senza un cartello che segnali la presenza di un cantiere, senza poter conoscere chi sta eseguendo quei lavori, chi ha sterrato uno spazio per farne deposito di legna, chi ha abbandonato massi enormi divelti e tanta boscaglia tagliata e secca e quindi infiammabile, lungo i margini della strada. Anche in questo caso omertà e […]