Antropocene è ormai da tempo il nome con il quale molti scienziati identificano l’epoca geologica in cui viviamo, caratterizzata da un forte impatto umano sul nostro pianeta. Ma, come spiega la statunitense Julia Adeney Thomas, dell’università di Notre Dame, «Antropocene non è sinonimo di “cambiamento climatico”, né può essere definito dai “problemi ambientali”». La cosa più grande e più scioccante e che l’Antropocene rappresenta l’evidenza che, intorno alla metà del XX secolo, le pressioni umane sono diventate così forti da mutare il pianeta: l’Antropocene è il nuovo “sistema Terra” che abbiamo creato. La Adeney Thomas, una storica della natura che attualmente lavora con I geologi Jan Zalasiewicz e Mark Williams dell’Anthropocene Working Group, sottolinea che la definizione “Sistema Terra” «si riferisce all’intero processo fisico, chimico, biologico e umano interagente del nostro pianeta. Grazie alle nuove tecnologie di raccolta dei dati, come i satelliti e la modellazione al computer sempre più potente, la scienza del sistema Terra ricompone il modo in cui comprendiamo il nostro pianeta. Il clima è solo un elemento di questo sistema; se ci concentriamo solo su questo, fraintendiamo la complessità del pericolo. Il termine “ambiente” ci aiuta a capire noi stessi come parte degli ecosistemi, ma non riesce a catturare la novità della nostra situazione attuale. Abbiamo sempre vissuto nell’ambiente; solo molto recentemente, proprio mentre l’Asia ha iniziato il suo sviluppo stellare, abbiamo iniziato a vivere nel Sistema Terra alterato dell’Antropocene». Insomma, per la Adeney Thomas «l’Antropocene è una sfida multidimensionale. Il nostro futuro è più imprevedibile che mai, con nuovi fenomeni come le mega-tempeste di categoria 5, la rapida estinzione delle specie e la perdita di ghiaccio polare. Questo cambiamento è irreversibile». Secondo la Nasa i livelli di CO2 nell’atmosfera sono i più alti degli ultimi 400.000 anni – ben prima che la nostra specie si fosse evoluta […]