Glifosato, riesplode la polemica in vista del voto all’Europarlamento

 

Torna a montare la polemica sul glifosato – e le pressioni esercitate dalle industrie sulle autorità nazionali ed europee per avere l’ok al suo utilizzo – alla vigilia del voto dell’Europarlamento sulla relazione finale della Commissione speciale pesticidi.

Proprio nel giorno in cui l’autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sottolinea i limiti delle risorse a sua disposizione (evidenziato in un rapporto della Corte dei conti Ue) per garantire l’efficacia dei controlli sulle sostanze chimiche, a essere messo sotto accusa da un gruppo di europarlamentari è il Bfr, l’istituto tedesco per la valutazione del rischio, da cui nel 2013 è partita la procedura di rinnovo per l’autorizzazione dell’erbicida.

Secondo un rapporto commissionato da eurodeputati di Verdi, S&D e Gue, oltre il 50% della relazione del Bfr sul glifosato “è frutto di plagio“, copiata e incollata dagli studi che l’industria ha presentato a sostegno della domanda di rinnovo della licenza.

Una “pratica inaccettabile“, attacca Marco Affronte (Verdi), che ha di fatto escluso dall’esame delle agenzie Ue ricerche “indipendenti che mostravano effetti cancerogeni” legati all’utilizzo di questo pesticida.

La questione è già stata sollevata più volte ed è stata approfondita nei lavori della Commissione pesticidi.

Oggi il Bfr è tornato a dire che la valutazione Ue dei rischi del glifosato “è garantita e indipendente“, brani degli studi presentati dall’industria sono “inevitabilmente parte delle relazioni di valutazione” ma sono prima sottoposti “ad esame critico“.

Domani gli eurodeputati voteranno la relazione conclusiva della commissione pesticidi in cui si raccomanda maggiore trasparenza sulla procedura di autorizzazione di queste sostanze.

Il testo non ha carattere legislativo e vincolante, ma inevitabilmente influenzerà il negoziato in corso tra Europarlamento, Commissione e Consiglio per arrivare a fissare nuove regole sullo stesso tema partendo dalle proposte presentate lo scorso aprile dal Commissario Ue Vytenis Andriukaitis sulla spinta di un’iniziativa dei cittadini.

Penso che il modo migliore per procedere sia lavorare insieme – ha dichiarato il commissario lituano – per arrivare ad adottare questa proposta perché è qualcosa che i nostri cittadini ritengono importante“.

I prossimi incontri tra Pe, Commissione e Consiglio sono stati fissati per il 24 gennaio e l’11 febbraio prossimi.

Sempre domani è attesa la conclusione della vicenda legata ai dazi sul riso asiatico.

Secondo le principali organizzazioni agricole, da Confagricoltura a Coldiretti a Cia, è stato fatto a Strasburgo un passo avanti decisivo per l’adozione delle tutele tariffarie, che dovrebbero scattare dopo la pubblicazione del regolamento sulla Gazzetta Ufficiale UE programmata per il 17 gennaio.

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 16 gennaio 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

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