Oggi Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente e deputata di Liberi e Uguali, ha rotto il velo di ipocrisia e di silenzio e mettendosi di fronte a un bus carico di migranti pronti per essere deportati dal Cara di Castelnuovo di Porto, ha denudato un atto di inutile crudeltà politica e ha dato uno schiaffo alla nostra indifferenza e alla crudeltà di una politica che ha bisogno di creare altra insicurezza spacciandola per sicurezza. Sulla sua pagina Facebook la Muroni spiega così – con i valori di civiltà e rispetto delle persone che sono le fondamenta dei valori dell’occidente, dell’Europa e dell’Italia democratica – il suo gesto ghandiano: «Civiltà. Vogliamo che l’Italia resti un Paese civile. Uno stato di diritto deve garantire la destinazione e un’accoglienza adeguata. Sui pullman che partono da Castelnuovo di Porto ci sono bambini, donne e uomini. Vogliamo sapere dove vanno e cosa troveranno al loro arrivo. Questo è quello che ho chiesto. Sono persone cui dobbiamo offrire tutta la nostra umanità». Ma quello della parlamentare di LeU è un atto drammaticamente e squisitamente politico: «Il governo venga a riferire in Aula, e lo faccia rapidamente, su quanto sta accadendo al Cara di Castelnuovo di Porto, che il ministro della paura Salvini ha dato mandato di sgomberare senza preavviso e senza far sapere che fine faranno le 320 persone che lì hanno vissuto fino ad oggi – ha detto la Muroni – Una vera e propria deportazione organizzata in 24 ore. Anche senza confronto con le istituzioni locali. Vorrei sottolineare il metodo con cui si sta attuando questo trasferimento: senza informazione, senza consapevolezza di quali sono le situazioni che si vivevano in quel centro. Di questo dobbiamo ringraziare il ministro dell’Interno e il suo cosiddetto decreto Sicurezza. È grave che ci si dimentichi in maniera […]