Api sterminate da pesticida, agricoltori in marcia contro l’inchiesta di Udine. Ma la Coldiretti si dissocia

 

La procura della Repubblica di Udine ha accusato centinaia di agricoltori friulani di aver causato la moria delle api, usando, senza le dovute cautele, il Mesurol, una sostanza che distrugge gli insetti e protegge le piante. 

A distanza di circa una mese dall’invio di circa quattrocento avvisi di garanzia e del sequestro di centinaia di appezzamentigli agricoltori sono scesi in piazza.

Ma senza la benedizione della Coldiretti, che si è anzi dissociata da quello che è apparso come un vero attacco alla magistratura, a inchiesta aperta.

Gli agricoltori erano circa centocinquanta, i trattori che hanno percorso le strade del capoluogo friulano, dallo stadio alla sede della Regione, alcune decine.

Il tam tam informativo ha parlato di circa 150 mezzi agricoli, ma la cifra è stata ridimensionata drasticamente dalle forze dell’ordine presenti, secondo cui i trattori erano qualche decina.

Alla testa del corteo Renato Zampa, uno dei promotori del Comitato spontaneo di agricoltori, e Ferruccio Saro, ex deputato e senatore di Forza Italia.

Entrambi sono agricoltori e sono stati indagati dal pubblico ministero Viviana Del Tedesco a causa dell’utilizzo del Mesurol.

Presenti anche il presidente del consiglio regionale Piero Mauro Zanin e l’assessore regionale all’agricoltura Stefano Zannier.

I manifestanti si sono poi riuniti nell’auditorium Comelli della Regione.

Gli esponenti del comitato hanno dichiarato: “Le varie inchieste giudiziarie degli ultimi anni hanno danneggiato l’immagine dell’agricoltura friulana che vive una situazione di grave difficoltà e incertezza, tali da metterne in dubbio l’esistenza.

La manifestazione non ha nessuna connotazione di carattere politico e neppure di conflittualità verso nessun organo dello Stato, ma è volta a far emergere il ruolo e la funzione dell’agricoltore come figura essenziale della conservazione dell’ambiente”.

L’atto di accusa della Procura contesta proprio il danno causato all’ambiente con l’uso indiscriminato dei pesticidi che sono molto volatili, si depositano sui fiori e vengono assunti dalle api, causandone la morte.

E le api sono le sentinelle dello stato di conservazione dell’ambiente.

I manifestanti non hanno però avuto l’appoggio della Coldiretti.

È una manifestazione inopportuna nei tempi e non condivisibile nelle modalità”, ha dichiarato il presidente regionale Michele Pavan.

La premessa è che, quando si promuove un evento per valorizzare l’agricoltura e promuovere la tutela dell’ambiente, lo si deve fare coinvolgendo la cittadinanza.

Al contrario, ciò che emerge è un incontro tra agricoltori, con l’inevitabile rischio dell’autoreferenzialità”.

Coldiretti Fvg ha poi ricordato come di recente gli agricoltori e gli apicoltori si siano incontrati con la mediazione della Regione.

In un momento in cui siamo riusciti a ricostruire tutti assieme un clima meno teso e a riaprire il dialogo, dispiace che una manifestazione così confezionata, con tanto di trattori, possa produrre l’effetto opposto e alimentare nuovamente le polemiche.

Meglio sarebbe stato attendere l’esito delle indagini”.

La Coldiretti, rispettando il lavoro della magistratura, ha però chiesto che le indagini possano concludersi in tempi brevi, per non danneggiare l’attività agricola.

 

(Articolo di Giuseppe Pietrobelli, pubblicato con questo titolo il 6 aprile 2019 sul sito online “Ambiente & Veleni” del quotidiano “Il Fatto Quotidiano”)

 

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