Aeroporti, lotta alle bottigliette di plastica: sempre più scali adottano fontanelle per il refill

 

FORSE potremmo presto dire addio all’inutile e dispendiosa scenetta che si ripete di aeroporto in aeroporto.

Ad ogni viaggio, fatto il check-in si arriva ai controlli e puntualmente cartelli e contenitori ci ricordano che è vietato imbarcare la bottiglietta d’acqua che ci siamo portati da casa.

Così la si trangugia in tutta fretta per poi buttarla, si passano gli scanner e si sbuca al gate dove per bere è necessario riacquistare una bottiglia “salatissima”.

I prezzi di una singola bottiglietta d’acqua infatti, all’interno degli aeroporti internazionali, non sono certo a buon mercato: in alcuni casi costano perfino 3,50 euro.

Grazie a una nuova attenzione per l’ambiente e al tentativo di combattere l’inquinamento da plastica da qualche tempo però gli aeroporti internazionali si stanno attrezzando per il refill.

In sostanza, chi è abituato a viaggiare con la propria borraccia di alluminio può riempirla gratuitamente appena dopo i controlli, un sistema sempre più diffuso in diverse città del mondo.

Fra gli ultimi a sposare questo tipo di soluzione che va incontro sia alle tasche sia alla salute dei passeggeri è l’aeroporto di Manchester.

I primi di maggio lo scalo inglese ha infatti annunciato di aver aderito alla campagna di Refill, associazione inglese che con app e mappe promuove la possibilità di rinunciare alle bottigliette di plastica indicando fontanelle, punti d’acqua e zone dove si può riempire la propria borraccia.

Nell’aeroporto inglese i viaggiatori potranno dunque “ricaricare” in diverse zone e anche in tutti e 33 i punti che comprendono bar e aree ristoro: basterà chiedere di farsi fare il “pieno” d’acqua gratuitamente.

Un servizio che si aggiunge a quello delle fontanelle già presenti e che, ricorda l’associazione, contribuirà a porre un freno al consumo di 7,7 miliardi di bottiglie d’acqua in plastica acquistate in tutto il Regno Unito di cui si riesce concretamente a riciclare solo una piccola percentuale.

Mike Ward, Head of Retail dell’aeroporto di Manchester, è soddisfatto: “Sappiamo che molti passeggeri adesso viaggiano con le proprie borracce.

Questo schema renderà ancora più facile per loro riempirle e garantire che siano idratati durante i loro voli “.

In Gran Bretagna sono già migliaia le ricariche d’acqua gratuite realizzate negli ultimi mesi con lo scopo di combattere una plastica che, se mal gestita, finisce per devastare i nostri oceani.

Circa metà degli aeroporti del Paese, Londra compresa, si è dunque ora attrezzata per garantire acqua gratuita.

Più in generale diversi scali del mondo – con i viaggiatori che seguendo la filosofia #plasticfree si abituano a girare con la propria borraccia – si stanno adeguando alle richieste dei passeggeri fornendo acqua da fontanelle.

Esempi si contano ovunque, da Varsavia a Sydney, ma anche San Francisco o i paesi scandinavi dove per esempio Oslo e Helsinki forniscono mappe delle aree aeroportuali dove poter effettuare la ricarica d’acqua.

La questione acqua però non è solamente legata alla lotta all’inquinamento da plastica, ma è anche una sorta di “battaglia” etica che chiede di inquadrare il bene acqua come gratuito o per lo meno a prezzi contenuti.

Nel 2015 l’Airports Council International (Aci), allarmato da alcuni costi esorbitanti delle singole bottigliette, ha raccomandato agli operatori aeroportuali di garantire che ci fosse un adeguato rifornimento di bottigliette al prezzo massimo di 1 euro.

Una raccomandazione che la Spagna sembra aver raccolto mentre diversi altri aeroporti europei, Italia compresa, hanno ancora prezzi troppo elevati.

Un buon sistema per risparmiare denaro ed evitare spiacevoli scene come quella di gettare l’acqua portata da casa prima di entrare al gate è dunque quella di incentivare negli aeroporti la presenza di fontanelle o punti per il refill.

Un sito, che si chiama Wateratairports, su segnalazione dei viaggiatori prova a raccogliere le informazioni su tutti gli aeroporti dotati di fontanelle o acqua pubblica per poter riempire la propria borraccia (@wateratairports). In Italia, il portale indica la presenza di fontanelle solo negli scali di RomaNapoli Catania.

Davvero pochi, se si pensa che il nostro Paese è in prima linea nella battaglia all’inquinamento da plastica, dai divieti dei sacchetti non compostabili sino all’abbandono dei monouso.

Soltanto negli ultimi mesi la maggior parte delle università italiane hanno aderito a una campagna di Marevivo regalando migliaia di borracce agli studenti, ad esempio 36mila a Roma Tre o 10mila alla Luiss.

Come faranno a riempirle quando viaggeranno per gli aeroporti del nostro Paese? Cercasi refill disperatamente.

 

(Articolo di Giacomo Talignani, pubblicato con questo titolo il 6 maggio 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblca”)

 

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