La trasformazione della cava di Monte Carnevale in un sito di stoccaggio dei rifiuti sta facendo molto discutere. Il Comune ed i Municipi coinvolti, l’XI ed il XII, si erano espressi contro quell’opzione, i residenti anche ed ora hanno deciso di formalizzare la propria protesta, presentando un ricorso al TAR. L’autorizzazione della Regione A pochi passi dalla storica discarica di Malagrotta, in un’area che è caratterizzata dalla presenza di un impianto di trattamento di biogas, d’un gassificatore, degli impianti Tmb, d’un inceneritore dismesso di rifiuti ospedalieri e di una raffineria di petrolio oggi utilizzata per lo stoccaggio, la Regione ha rilasciato una Valutazione d’Impatto Ambientale favorevole alla richiesta avanzata dalla NGR New Gree Roma Srl. la società intende trasformare l’invaso dei Monte Carnevale in un sito per lo stoccaggio di rifiuti inerti. Una possibilità di cui i residenti non vogliono neppure sentir parlare. L’autorizzazione della Regione e la Riserva Naturale “La Regione Lazio ha del tutto ignorato le osservazioni dei cittadini e delle associazioni nell’ambito della conferenza dei servizi, condannando nuovamente il territorio della Valle Galeria all’inquinamento e all’incuria e mettendo a rischio anche il SIC Riserva Naturale ‘Macchia Grande’, che invece stava contribuendo a rigenerare l’ambiente degradato dell’area” si legge in una nota pubblicata dall’associazione Raggio Verde all’indomani dell’assemblea cittadina svoltasi il 9 maggio a Castel Malnome. La raccolta fondi Con Raggio Verde, hanno deciso di ricorrere al TAR anche i cittadini. L’operazione però, come ha ricordato il Comitato di Quartiere di Castel Malnome, ma ha un costo. “Abbiamo bisogno di un contributo da parte di tutti – sottolinea Claudio Fetoni, il presidente del CdQ di Castel Malnome – chiediamo ai residenti di aiutare la propria famiglia ad avere un futuro di salute e serenità“. Ma per riuscirci, secondo questi cittadini, è necessario contrastare la decisione di trasformare la cava di Monte Carnevale in un sito di inerti. La perplessità: […]