Ora si può surfare anche a Milano. Apre la prima “wave pool” d’Italia

 

SURFARE a dieci chilometri dal Duomo di Milano è possibile.

Caricare la propria tavola in metro, spalmarsi un po’ di crema solare, indossare il costume e cavalcare l’onda ad appena mezzora dal centro della città sarà realtà dal 22 giugno: all’Idroscalo di Milano apre la prima onda artificiale d’Italia.

Con il sistema realizzato per questa wave pool “è di fatto la più grande onda artificiale statica d’Europa, se non del Mondo” commenta soddisfatto Ludovico Vanoli, presidente di Wakeparadise, associazione sportiva già nota per il wakeboard e che ora gestirà il nuovo impianto per il surf da onda. 

Lo dico subito, e lo dico da appassionato di surf: non è paragonabile all’esperienza in mare, perché naturalmente è un contesto diverso.

Ma è un’onda che si può modulare in vari modi, perfetta per chi intende imparare a fare surf o per chi è già esperto e vuole allenarsi in manovre particolari.

C’è voluto tanto impegno per portare un’onda artificiale in Italia e ora finalmente siamo pronti a partire“, spiega Vanoli.

Nel mondo le wave pool esistono da più di quarant’anni.

Negli anni Settanta e Ottanta in America diverse piscine con onde artificiali, sia per il divertimento dei bagnanti sia per i surfisti, sono state costruite in Florida, Arizona, Texas e California.

Oggi diversi Paesi ne ospitano una, dal Wavegarden in Spagna ai parchi con onde in Malesia o Australia, sino all’onda creata dal famoso campione di surf Kelly Slater.

La comunità dei surfisti è spesso divisa su queste strutture: chi non le adora dato che snaturano l’essenza dell’esperienza sportiva in mare e chi invece le apprezza poiché forniscono la possibilità di allenarsi tutto l’anno.

Chi fa surf, ma anche chi è semplicemente interessato – dice Vanoli a Repubblica – sa bene che si tratta di un’onda artificiale, costante e controllata, qualcosa di completamente diverso dal mare.

Il bello è che però non devi aspettare le condizioni, qui puoi avere sempre un’onda pronta da cavalcare tutto l’anno e per qualunque livello di esperienza“.

Dopo anni di discussioni su un possibile wave park nella zona di Roma, tentativi di crowdfunding e varie operazioni per avere una piscina dove poter surfare anche in Italia, finalmente a Milano – all’interno dell’Idroscalo – dai prossimi giorni si potrà dunque fare surf dopo il lavoro o dopo la scuola, ad appena trenta minuti dalla Madonnina.

La wave pool sarà presentata ufficialmente il 21 giugno e dal 22 aprirà i battenti: per potersi tuffare nel mare di Milano e cavalcare un’onda al momento è necessario prenotare sul sito di Wakeparadise.

La struttura, larga 24 metri, è stata realizzata in sei mesi ed è costata 1,5 milioni di euro e l’onda artificiale ampia dieci metri sarà variabile per dimensione e ripidità.

Offriamo tre tipi di sessioni: un’onda per principianti, una avanzata e una per pro.

Ogni sessione dura circa un’ora e il prezzo sarà di 45 euro, ma con la formula dell’abbonamento il costo si abbassa.

Per surfare bisognerà tesserarsi“. 

Lo scopo della società sportiva è infatti anche quello di avvicinare tanti giovani al surf.

Anche coloro che magari vivono nel Nord Italia e hanno difficoltà a raggiungere quei pochi spot in Liguria, Toscana, oppure nell’Adriatico, dove è possibile fare surf ma è comunque necessario che ci siano le condizioni ideali di vento e onde.

Alla wave pool si potrà accedere con la propria tavola (qualsiasi tipo è consentito, ndr) oppure noleggiarne una sempre all’Idroscalo e per i “beginners” c’è la possibilità di affidarsi a un istruttore qualificato.

Infine, ma non da meno, i responsabili della struttura ricordano che l’intero parco avrà una particolare attenzione all’ambiente, sarà plastic-free e l’onda verrà  generata da un impianto da 500 kilowattora che usa energia “totalmente green e proveniente da fonti rinnovabili“.

Comunque la si voglia vedere, per dirla in gergo da surfista, i giorni di “piatta” sono finiti.

 

(Articolo di Giacomo Talignani, pubblicato con questo titolo il 17 giugno 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

 

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