In Laguna regole chiare sulle dimensioni della navi e pensare alla piattaforma ricettiva in alto mare

 

Ancora a Venezia domenica 7 luglio un’altra grande nave da crociera ha rischiato di investire la banchina di Riva Sette Martiri, deviando la traiettoria di collisione all’ultimo momento.

Per Vas Onlus e per il “Comitato No Grandi Navi” denunciano : “È passato a malapena un mese e di nuovo si sfiora l’incidente, ora basta! “

Il circolo Venezia dell’associazione ecologista di Verdi Ambiente e Società”, da anni denuncia l’incompatibilità della Laguna di Venezia con il gigantismo navale perseguito in questi ultimi decenni dalle compagnie di navigazione.

In particolare il settore della crocieristica ha visto un enorme aumento delle dimensioni delle navi che entrano in Laguna e raggiungono le banchine portuali passando a pochi metri da palazzi, monumenti storici e abitazioni, ma anche vicinissime alle centinaia di barche di ogni tipo e dimensione che formano il variegato e unico mondo della nautica veneziana.

Certo le Grandi Navi percorrono un canale marittimo, ma è innegabile che questo canale è ormai completamente inserito in un contesto urbano unico al mondo e aver sottovalutato questo aspetto fondamentale del traffico lagunare ha esposto tutta la comunità veneziana e turistica a grandi rischi per quanto riguarda la sicurezza della navigazione.

Questi rischi si sono resi evidenti con l’incidente del 2 giugno scorso quando c’e stato uno scontro tra una nave da crociera Msc Opera e un battello fluviale turistico “River Countess”, ormeggiato a San Basilio, nel canale della Giudecca e che solo fortunatamente non ha causato irreparabili danni a persone, ma anche con il transito in bacino S.Marco della nave MSC Magnifica tra decine centinaia di piccole barche a remi che si stavano preparando per la partenza della Vogalonga.

A seguito dell’incidente, VAS Onlus insiste a sostenere le posizioni del comitato veneziano delle “NoGrandiNavi” che immediatamente si è mobilitato per chiedere che le grandi navi vengano “spedite” fuori dalla Laguna ribadendo che «lo schianto di una grande nave sulla banchina di S. Basilio, prova quello che sosteniamo da anni.

La città e la laguna sono incompatibili con il passaggio di questi mostri.

Non aspettiamo la tragedia, mettiamo fine a questa vergogna».

Le “grandi navi”, ovvero le navi da crociera, come denunciato in una recente petizione dei cittadini veneziani, oramai sono fotografate nel capoluogo Veneto, “da milioni di persone, sono progettate per il mare aperto, se non per l’oceano, non certo per ecosistemi come la Laguna di Venezia, già di per sé fragilissima”.

Inoltre è ormai risaputo che queste navi gigantesche producono altissimi livelli di inquinamento sia atmosferico che elettromagnetico, un devastante spostamento idraulico subacqueo che con la perdita di milioni di metri cubi di sedimenti distrugge i fondali lagunari trasformando la laguna in un braccio di mare.

Da tempo oramai le istituzioni locali hanno concordato di far spostare il tragitto delle “grandi navi” dall’attuale sede vicinissima a dove é avvenuto l’incidente verso una nuova sede con l’ipotesi più gettonata di Marghera.

Ma purtroppo siamo sempre all’interno del perimetro lagunare e non in alto mare!

Il moto ondoso ormai da decenni, assieme a interventi inopportuni e scellerati con mancanze dell’uomo, stanno minando l’equilibrio diventato più che precario: ma sappiamo che Venezia vive sull’acqua, nella sua laguna!

L’incidente del 2 giugno scorso non fa che confermare l’impossibilità di evitare un qualsivoglia incidente, quindi chiediamo che venga impedito alle “Grandi navi” di entrare in laguna, magari auspicando la creazione di una piattaforma ricettiva in mare, prima di entrare in Laguna: in questo modo crediamo che sarebbero anche salvaguardati gli attuali posti di lavoro per i dipendenti del Porto di Venezia.

Ma viste le dimensioni delle attuali “Navi da Crociera” e visto che la tendenza degli armatori non è cambiata, crediamo che oggi sia fondamentale stabilire quale sia la stazza massima ammissibile per entrare in laguna.

Per chi non rispetta questi limiti di tonnellaggio si devono trovare soluzioni al largo, seguendo le linee guida indicate dal decreto Clini.

Non è possibile che Venezia e la sua Laguna debbano continuamente piegarsi alle speculazioni più svariate.

Si vuole venire a Venezia?

Bene: che le regole siano queste e valgano per tutti.

Riteniamo che per la salvaguardia di Venezia e della Laguna non si debba alterarne ancora il delicato equilibrio idraulico con ulteriori scavi di vecchi o nuovi canali.

Quindi vista l’impossibilità di creare vie alternative senza provocare nuove devastazioni chiediamo l’immediata applicazione del Decreto Clini-Passera che già 7 anni fa prevedeva il transito solo di navi fino a 40.000 tsl.

La presenza di queste navi gigantesche è contestata ormai in varie località internazionali nel Mediterraneo e anche oltre, dove i cittadini residenti si scontrano da tempo con la prepotenza di speculazioni turistiche indegne e senza limiti.

Ricordiamo che il sito Unesco Patrimonio dell’Umanità è “Venezia e la sua Laguna” e che la loro difesa e salvaguardia complessiva è un problema mondiale.

 

VAS Venezia e VAS Nazionale

 

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Vedi: https://www.verdiambientesocieta.it/?p=5454

 

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