Il sottosegretario all’ambiente Morassut: «La rigenerazione urbana è un’operazione conflittuale»

 

A pochi giorni dal World Urban Forum 10 (WUF10) che si terrà ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti a partire dall’8 febbrai, FIABCI-Italia, Fondazione ANCI e IFEL hanno organizzato a Roma un Urban Thinkers Campus come parte del World Urban Campaign di UN-Habitat e spiegano che «l’evento intende coinvolgere le Istituzioni, le Associazioni di categoria nonché gli operatori economici e finanziari interessati alla rigenerazione del patrimonio immobiliare in un confronto e condivisione di idee, conoscenze e soluzioni per lo sviluppo delle aree urbane in linea con i Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite».

Il concetto di “Sviluppo urbano sostenibile, inclusivo e resiliente” è stato definito al Goal n. 11 dall’Agenda di Sviluppo 2030, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel settembre 2015, che stabilisce i seguenti obiettivi chiave: abitazioni ad un prezzo equo per tutti; trasporto locale accessibile, sicuro e sostenibile; urbanizzazione inclusiva e sostenibile; attenzione all’inquinamento dell’aria e alla gestione dei rifiuti; verde urbano e spazi pubblici sicuri ed inclusivi.

L’evento è stato anche l’occasione per «rappresentare il livello medio di sostenibilità ambientale delle aree urbane italiane, intese quale snodo cruciale per lo sviluppo della qualità della vita e della salvaguardia dell’ambiente.

Infine, saranno esaminati i principali strumenti, anche di tipo finanziario, che gli enti locali potranno utilizzare per rispondere in modo efficace ed efficiente alle complesse sfide che sono chiamati ad affrontare, tra cui: lo squilibrio tra risorse disponibili e investimenti necessari, la salvaguardia del benessere dei cittadini, il cambiamento climatico, l’esclusione sociale e i flussi migratori».

Intervenendo al convegno, il sottosegretario all’ambiente, Roberto Morassut ha evidenziato che «la rigenerazione urbana è un’operazione conflittuale che mette in discussione equilibri consolidati.

Solo le grandi civiltà e le grandi culture sono in grado di sostenere questa innovazione.

E’ una questione che chiama in causa una vera e propria rivoluzione culturale e politica: dobbiamo cambiare il nostro modo di percepire lo spazio pubblico, il rapporto con le risorse naturali e l’uso dell’energia.

Per questo servono governance illuminate.  

Il tema delle città è il tema del secolo,siamo di fronte a un nuovo urbanesimo e per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2050 occorrono investimenti e risorse pubbliche importanti.

Il governo ha iniziato con la legge di bilancio e ora col collegato ambientale ad investire nel fondo sociale per l’edilizia pubblica con investimenti nel lungo periodo».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 4 febbraio 2020 sul sito online “greenreport.it”)

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