A Torre Boldone gli alberi monumentali vengono tagliati…

 

Purtroppo non si è ancora compresa l’importanza degli alberi nei centri urbani, anche se sono stati dichiarati “alberi monumentali”.

Gli alberi forniscono ossigeno nei centri urbani congestionati e gassati dal traffico veicolare, migliorano gli standard urbanistici e sanitari delle nostre città eppure vengono capitozzati e tagliati a cuor leggero anche quando rappresentano parte dell’identità del luogo.

Se potessero, le motoseghe farebbero a pezzi anche il Cipresso della poetica Rio Bo…e Aldo Palazzeschi sarebbe stato costretto a mettere in versi al massimo un ciocco di legno…[1]

E’ il caso anche dei due alberi monumentali di Torre Boldone (BG), un Cedro del Libano e un Ippocastano, inclusi nella protezione di cui alla legge n. 10/2013 (qui il Censimento ufficiale MIPAAF per la Lombardia), che avrebbe dovuto tutelare e incrementare il verde pubblico nelle nostre aree urbane e che, finora, non ha avuto piena esecuzione.  

Il Cedro del Libano è stato tagliato nel 2017 e nelle scorse settimane il tronco superstite è stato letteralmente fatto a pezzi per fare panchine, tavoli e, forse, un totem.

Meno peggio è andata all’Ippocastano, solo radicalmente potato.  

Il tutto senza la benché minima autorizzazione, secondo quanto formalmente dichiarato dai Carabinieri Forestale.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, al fianco del locale Comitato Alberi di Torre Boldone, in questi giorni invia un’istanza ai Carabinieri Forestale per l’irrogazione della sanzione pecuniaria prevista per il taglio degli alberi monumentali senza preventiva autorizzazione (art. 7, comma 4°, della legge n. 10/2013).

Magari servirà da stimolo per un sussulto di buon senso e di legalità…

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

[1]                                                Rio Bo (Aldo Palazzeschi)

Tre casettine
dai tetti aguzzi,
un verde praticello,
un esiguo ruscello: Rio Bo,
un vigile cipresso.
Microscopico paese, è vero,
paese da nulla, ma però…
c’è sempre disopra una stella,
una grande, magnifica stella,
che a un dipresso…
occhieggia con la punta del cipresso
di Rio Bo.

Una stella innamorata!
Chi sa
se nemmeno ce l’ha
una grande città.

(Articolo pubblicato con questo titolo l’8 febbraio 2020 sul sito online del Gruppo d’Intervento Giuridico)

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