I sindaci dell’Aniene contro i prelievi d’acqua, appello alla Regione

 

I sindaci della Valle dell’Aniene e dell’alta Ciociaria si mobilitano contro i nuovi prelievi dalle sorgenti dell’Aniene, fra Trevi nel Lazio e Filettino, in provincia di Frosinone.

Così rivolgono un appello alla Regione Lazio per «stoppare» la richiesta di Acea Ato2, l’azienda che gestisce il sistema idrico a Roma e provincia.

I primi cittadini sono pronti alla protesta perché temono danni all’ecosistema di una delle aree di maggiore pregio ambientale della Ciociaria e del fiume Aniene, che da Filettino arriva a Roma.

A guidare la contestazione è il sindaco di Subiaco, Francesco Pelliccia, che ha inviato una nota alla Regione, chiedendo di bloccare il piano di Acea Ato2.

«Tale richiesta, già autorizzata dalla Regione nel 20017 in piena emergenza siccità – dice Pelliccia –, ha avuto conseguenze nefaste per l’equilibrio territoriale.

In determinati periodi dell’estate non è stato garantito il minimo deflusso vitale per l’Aniene, così come formalmente denunciato dalle amministrazioni locali, dal Parco dei Simbruini e dalle associazioni di settore, con grave pregiudizio per il mantenimento dell’ecosistema naturale».

Nel documento trasmesso alla Regione, il sindaco Pelliccia sottolinea che lo scarso flusso idrico del fiume Aniene ha avuto anche conseguenze «dal punto di vista economico con la preclusione, per ampi periodi, di praticare le attività turistiche legate al fiume che rappresentano davvero una risorsa importante. Quest’anno – prosegue – tale possibilità sarebbe ancor più infausta, vista la sospensione delle attività che questi operatori stanno vivendo da mesi per l’emergenza sanitaria». La delicata questione arriverà la prossima settimana all’esame della Comunità dei sindaci del Parco dei Simbruini.

«Prepareremo una delibera – annuncia Pelliccia – ribadendo la nostra netta contrarietà a ogni ulteriore prelievo e chiedendo provvedimenti conseguenti».

E contro i nuovi prelievi dalla sorgente del Pertuso, in vista della stagione estiva, si schiera anche il sindaco di Trevi nel Lazio, dove si trova uno dei bacini idrici più grandi d’Europa e dove il fiume Aniene offre uno dei tratti più suggestivi e incontaminati.

«Con altri prelievi d’acqua – dichiara Silvio Grazioli – si metterebbe in pericolo l’equilibrio ecologico dell’Aniene all’interno del parco dei Simbruini. 

Già si prendono 400 litri al secondo e con questo nuovo piano di Acea Ato 2 si rischiano nuovi periodi di siccità per il fiume, determinando problemi che vanno contro la storia.

E in una fase in cui con l’emergenza coronavirus si richiama sempre di più al rispetto della natura – conclude Grazioli –, impoverire l’ambiente nel nostro territorio mi sembra fuori da ogni logica».

(Articolo di Antonio Mariozzi, pubblicato con questo titolo il 21 maggio 2020 sul sito online della Cronaca di Roma del quotidiano “Corriere della Sera”)

 

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