L’orso M49 è fuggito di nuovo dal recinto di Casteller

 

La libertà è più forte di tutto: l’ha fatto ancora M49, un anno dopo la sua prima fuga è scappato nuovamente dal recinto del Casteller.

Nonostante fosse stato da poco castrato, nonostante questa volta sia dotato di un radiocollare che probabilmente permetterà di ritrovarlo presto, l’orso più astuto e audace d’Italia ha indossato nuovamente le ali della libertà.

Il suo “lockdown” è durato appena tre mesi, tanto gli è bastato per architettare una nuova fuga: questa volta non ha scavalcato, ma durante la scorsa notte ha divelto la rete, sfondandola, e si è dato alla macchia.

Anche in questo caso è stato ancora una volta è il presidente leghista della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti a darne notizia interrompendo una seduta della Giunta per annunciare che l’orso è riuscito a fuggire abbattendo la rete.

Attualmente, i ranger trentini lo stanno cercando: lo hanno individuato in un’area della Marzola che i forestali stanno presidiando.

Questa volta M49 è riuscito durante la notte prima a superare la barriera elettrica e poi, raggiunta l’ultima recinzione, ha “divelto la rete elettrosaldata piegando l’inferriata dello spessore di 12 millimetri fino a ricavarne un’apertura sufficiente per scivolare all’esterno“, spiegano dalla Provincia di Trento.

Nel punto “scelto” per la fuga, non c’erano telecamere.

La nuova fuga di M49, ribattezzato anche ‘Papillon’ per la sua straordinaria capacità di scappare, ha del clamoroso dopo tutto quello che quest’orso ha passato.

Tra il 2018 e il 2019 l’orso ha fatto razzie di animali in numerose fattorie e aziende della zona.

Tanto che gli fu attribuito, lo scorso anno, il 50% di tutte le predazioni di bovini, capre e altri animali.

Tanto da diventare il ricercato numero uno in Trentino.

Nell’agosto 2018 fu catturato una prima volta e gli misero il radiocollare (poi tolto), lo lasciarono libero e la Provincia pagò il conto di oltre 30 mila euro di indennizzi ai privati danneggiati.

Poi, dopo una escalation di altre predazioni, la decisione di catturarlo nuovamente a metà 2019.

Il presidente Fugatti ne annunciò in pompa magna la cattura a metà luglio: quasi inspiegabilmente, vista l’alta sicurezza del recinto del Casteller, M49 però riuscì a scappare solo poche ore dopo.
La sua fuga, tra tantissimi avvistamenti nelle montagne e le vallate del Trentino e altre predazioni registrate, tra raccolte di firme per lasciarlo libero e appelli che coinvolsero diversi esponenti della società civile, finì a fine aprile dello scorso anno dopo dieci mesi di libertà.

Fu catturato dagli esperti della Provincia che lo dotarono di radiocollare e, scongiurata l’uccisione che qualcuno aveva richiesto, fu rinchiuso di nuovo nel recinto e sterilizzato.

La notizia della castrazione, definita come “inumana” da parte dell’Enpa, sembrò mettere fine alle velleità di fuga dell’animale.

Migliaia di firme, nel frattempo, sono state raccolte per richiederne la libertà.

Negli ultimi mesi i giornali locali descrivevano l’orso come mansueto, all’apparenza privo di quella volontà di scappare manifestata più volte in passato.

Invece, come ha ricordato alle 10.45 di questa mattina Fugatti, “l’orso è scappato di nuovo“.

Il plantigrado – ha spiegato il governatore – già protagonista l’anno scorso di una prima evasione dalla stessa area, questa volta non ha scavalcato ma ha divelto la rete di ferro della ‘gabbia’ in cui era rinchiuso dall’aprile scorso“. 

Soltanto poche settimane fa, dopo la castrazione, la Provincia si era detta disposta a consentire il trasferimento di M49 “in strutture che eventualmente risultassero migliori per ospitarlo, ma solo se proposte risultassero ben documentate e tecnicamente valide“.

(Articolo di Giacomo Talignani, pubblicato con questo titolo il 27 luglio 2020 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

 

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