SALVO IL LUPO IN SVIZZERA

 

Il lupo in Svizzera rimane una specie protetta, ma non regolabile.

Nel referendum di oggi la maggioranza degli elettori ha respinto la revisione della legge sulla caccia, che avrebbe “facilitato” le condizioni per ucciderlo.

Una vittoria molto contenuta con il 51,9 per cento per il no contro il 48,1 per il sì. 

Il testo varato dal parlamento e sostenuto dal governo è stato rifiutato in 11 cantoni, mentre negli altri 15 è stato approvato.

Il lupo era scomparso nel XIX secolo, vittima della caccia selvaggia.

Ma negli ultimi anni, arrivati dall’Italia, si sono costituiti 11 branchi per un totale di circa 100 esemplari, alcuni dei quali però solitari. 

Nella revisione della legge sulla caccia c’era un articolo che definiva il lupo (ed anche lo stambecco) “specie protetta regolabile“, quindi di fatto avrebbe dato ai cantoni il potere di ucciderlo se ritenuto una minaccia per il bestiame, prima ancora che avvenisse un attacco.

I lupi avrebbero potuto anche essere uccisi nel caso li si fosse ritenuti “privi di paura degli umani”, un modo, secondo i sostenitori, per insegnare al resto del branco a stare alla larga.

Attualmente, invece, l’autorizzazione di abbattere un lupo non è rilasciata a titolo preventivo, bensì solo se ha ucciso più di 25 animali da fattoria in un mese o 15 se ci sono stati danni nell’anno precedente.

E per ora queste regole, più restrittive della revisione bocciata, salvano il lupo.

(Articolo di Fulvio Cerutti, pubblicato con questo titolo il 27 settembre 2020 sul quotidiano “La Stampa”)

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