Lunedì di Pollice – 25 gennaio 2021

 

 

Non possiamo dimenticare. Finita la Ilª Guerra si è discusso a lungo su quale dovesse essere considerata la data simbolica di riferimento per ricordare la shoah: si trattava di decidere su quali eventi fondare la riflessione pubblica sulla memoria.

Erano emerse in particolare due opzioni alternative.

Il deputato Furio Colombo aveva proposto il 16 ottobre, data del rastrellamento del ghetto di Roma (il 16 ottobre 1943 oltre mille cittadini italiani di religione ebraica furono catturati e deportati dall’Italia ad Auschwitz): questa ricorrenza avrebbe permesso di focalizzare l’attenzione sulle deportazioni razziali e di sottolineare le responsabilità anche italiane nello sterminio.

Dall’altra parte vi era chi sosteneva (in particolare l’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) che la data prescelta dovesse essere il 5 maggio, anniversario della liberazione di Mauthausen, per sottolineare la centralità della storia dell’antifascismo e delle deportazioni politiche in Italia.

Alla fine si stabilì di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

In questi giorni Vas ha aderito a varie iniziative tra cui voglio ricordare la fattiva organizzazione dell’incontro in diretta facebook aperto dalla figura di Nedo Fiano (attraverso i ricordi del figlio Emanuele) realizzato insieme all’Anpi Niguarda, il Teatro della Cooperativa, l’Associazione Nazionale Ex deportati.

 

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Vas