Tutti con “David”. In Italia s’inscena l’annullamento dei palestinesi

Che il conflitto israelo-palestinese non favorisca reazioni politiche composte lo sappiamo da tempo. Materia scivolosa, che già descrivere il conflitto come tra due parti in lotta nasconde la realtà di una delle due parti priva di statualità.

Nell’escalation di queste ore, però, la lucidità e la capacità di affrontare il problema seriamente sono state spazzate via da una corsa furibonda, e anche un po’ grottesca – partiti che si accompagnano regolarmente a formazioni neo-fasciste in piazza in mezzo al Ghetto di Roma – a ridurre la realtà a una sola immagine in controluce, come quella “notte in cui tutte le vacche sono nere”.

La foto del- l’intero quadro politico italiano ammucchiato sul palco nel quartiere ebraico di Roma è proprio una di quelle foto unilaterali che stravolgono la realtà. Ha dovuto segnalarlo l’ambasciatrice palestinese a Roma, Abeer Odeh – economista con master in business administration a Chicago, forti legami con il Vaticano, non certo una militante di Hamas – che si è detta “intristita nel veder diversi leader politici italiani mostrare la propria solidarietà a Israele senza spendere una parola sulla sue responsabilità per quello che sta accadendo in questi giorni in quell’area”. E quindi con gli occhi chiusi di fronte alle occupazioni coloniche della West Bank, agli sfratti di Sheikh Jarrah, a quei 2 milioni di palestinesi che vivono a Gaza in condizioni impensabili. A un conflitto quasi secolare di cui a sinistra ci si è occupati sempre tenendo insieme le varie ragioni.

La foto della manifestazione di Roma – con tutti i partiti tranne Sinistra italiana o Rifondazione comunista – cancella quelle ragioni, annulla la questione palestinese e la risolve nelle manovre spregiudicate, e omicide, di Hamas. In una bella intervista al manifesto la scrittrice palestinese Suad Amiry spiega che la vera resistenza è “la disobbedienza civile di Gerusalemme” che, come sempre, è oscurata e sovrastata dalle bombe e dai razzi. Nemmeno il Pd riesce a raccogliere questi appelli, con piccoli problemi tra la base e con un vuoto politico che, in fondo, costituisce anche una vergogna.

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