La Regione Lazio non ha più fretta di eliminare i vizi di legittimità costituzionale del Piano Casa della Giunta Polverini

 

Immagine.logo Regione Lazio Sul sito www.vasroma.it il 1 ottobre 2013 è stato pubblicato un articolo dal titolo “La proposta del nuovo Piano Casa approvata dalla Giunta Regionale del Lazio” che dava notizia della Proposta di legge regionale n. 76 del 24 settembre 2013 con cui – secondo quanto dichiarato dallo stesso Assessore Michele Civitagli articoli della precedente legge che erano stati oggetto di ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali” (http://www.vasroma.it/la-proposta-del-nuovo-piano-casa-approvata-dalla-giunta-regionale-del-lazio/).

Con Nota prot. n. 10205 del 31 ottobre 2013, indirizzata alla struttura di cui si avvale la Presidenza del Consiglio dei Ministri per esercitare le competenze sul sistema della autonomie che a quell’epoca faceva capo al Ministro Graziano Del Rio e che dal 21 ottobre 2013 ha preso il nome di “Dipartimento  per gli affari regionali, le autonomie e lo sport”, anche il Capo di Gabinetto dell’Ufficio Legislativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dott. Paolo Carpentieri ha ribadito – con riferimento alla proposta di legge n. 76 – che i suoi “contenuti sembrerebbero idonei a condurre alla successiva rinuncia dell’azione da parte dello Stato” e “ritiene di poter aderire alla richiesta della regione Lazio di rinvio dell’udienza relativo al contenzioso in oggetto” riguardante i ricorsi alla Corte Costituzionale contro le leggi regionali n. 10/2011 e n. 12/2012.

Il 5 novembre 2013 non c’è stata l’udienza già fissata della Corte Costituzionale, che ha accolto la richiesta di rinvio del MiBAC concordata con la Regione Lazio.

Sempre su questo sito il 25 novembre 2013 è stato pubblicato un ulteriore articolo dal titolo “La inammissibile dimenticanza sia della Regione Lazio che del MIBAC” (http://www.vasroma.it/la-inammissibile-dimenticanza-sia-della-regione-lazio-che-del-mibac/) che ha dato notizia che la proposta di legge, registrata come n. 76 del 24 settembre 2013, non prevede nessuna modifica della legge regionale n. 12/2012 e non riguarda conseguentemente il comma 19 del suo articolo 1, come ha fatto presente nel corso della audizione del 7 novembre 2013 il sottoscritto, che ne ha chiesto l’abrogazione

Nel suddetto articolo ho scritto testualmente che <<appare  a questo punto legittima l’ipotesi che si punti a far sì che la Corte Costituzionale non si pronunci più perché sarà stata nel frattempo tramutata in legge la proposta di legge n. 76 del 24 settembre 2013, evitando così di far dichiarare da un lato incostituzionali norme del Piano Casa che nel frattempo hanno consentito di realizzare costruzioni che diventerebbero del tutto illecite e che dovrebbero essere quindi demolite o per le quali si potrebbe comunque chiedere un risarcimento dei danni ambientali prodotti, ottenendo dall’altro lato – senza la pronuncia della Suprema Corte – la conversione in legge della proposta n. 76/2013 e quindi la vigenza di norme che in questo modo non sarebbero retroattive ed andrebbero a sanare di fatto il grave danneggiamento già realizzato sul territorio dall’entrata in vigore della legge regionale n. 10/2011 ad oggi.>>

A quella mia legittima ipotesi se ne è aggiunta adesso un’altra, alimentata dal fatto che a distanza ormai di tre mesi da quando è stata congedata dalla VI Commissione Ambiente la proposta di legge n. 76/2013 deve essere ancora approvata dal Consiglio Regionale.

Risulta essere stata inizialmente calendarizzata, ma poi cancellata dall’ordine del giorno dei lavori del Consiglio Regionale: al consigliere d’opposizione Devid Porrello (M5S) che ne ha chiesto le ragioni è stato risposto che è stato deciso di rimetterla all’ordine del giorno assieme all’altra Proposta di legge regionale n. 75 del 24 settembre 2013.

 

Immagine.Devid Porrello 

Devid Porrello

Alla legittima domanda sul perché questa maggioranza di governo  della Regione Lazio non abbia più fretta di eliminare i vizi di legittimità costituzionale del Piano Casa della Giunta Polverini c’è un’unica risposta che viene dalla seguente considerazione oggettiva: finché non vengono approvate entrambe le proposte di legge approvate dalla Giunta Regionale,  il Piano Casa voluto all’epoca dall’Assessore Luciano Ciocchetti rimane valido a tutti gli effetti, per cui possono essere nel frattempo realizzati tutti i progetti di intervento presentati presso tutti i Comuni del Lazio.

 Immagine.Luciano Ciocchetti.1

Luciano Ciocchetti

È quindi un dato di fatto inequivocabile che l’inammissibile ritardo che si sta registrando nell’approvazione delle proposta di legge n. 76/2013, oltre ad irridere alla stessa Corte Costituzionale, sta permettendo che vadano in porto tutta una serie di progetti che differentemente dovrebbero essere bocciati.

 

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

   

 

 

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