Alta velocità, sabotaggio dell’intelligenza

Articolo pubblicato il 24 dicembre 2014 su “Il Manifesto”.

Opporsi alla grande, inu­tile e dan­nosa Tav che buca le mon­ta­gne della Val Susa è ormai, e per for­tuna, diven­tato per­sino senso comune.  

Decenni di lotte duris­sime e soli­ta­rie prima di arri­vare final­mente al con­vin­ci­mento di una larga mag­gio­ranza di cit­ta­dini. 

Anche gra­zie alla “grande opera” di infor­ma­zione capil­lare e autorevole.

Pro­prio per que­sto le recenti e con­ti­nuate azioni di sabo­tag­gio delle linee fer­ro­via­rie usate nor­mal­mente dagli ita­liani (e spe­cial­mente in que­sti giorni di feste nata­li­zie) sono il modo migliore per togliere con­senso a tutto quello che il movi­mento NoTav ha saputo costruire negli anni.

Bru­ciare i cavi nei poz­zetti che ali­men­tano la cir­co­la­zione dei treni sono sì un “atto dimo­stra­tivo”, ma di cre­ti­ni­smo poli­tico di rara natura. 

Che ben s’accoppia con gli allar­mi­smi del nostro mini­stro delle Infra­strut­ture che grida al “ter­ro­ri­smo”. 

Senza che (finora) ci sia stata riven­di­ca­zione, e con quella scritta NoTav che non si capi­sce da quanto tempo fosse lì.

Più accorto si è dimo­strato il pre­si­dente Renzi par­lando di “sabotaggio”. 

Oltre­tutto met­tendo stracci imbe­vuti di ben­zina lungo la fer­ro­via non si bru­ciano solo i cavi dell’alta ten­sione elet­trica, ma si toc­cano anche quei nervi sco­perti della memo­ria col­let­tiva messa a dura prova nei momenti più tra­gici e bui della nostra sto­ria. 

Come avvenne nei giorni di Natale con il treno 904 una tren­tina d’anni fa.

Certo la ribalta media­tica è assi­cu­rata, ma lo sono anche le male­di­zioni delle migliaia di per­sone che in que­ste ore si met­tono in viag­gio con già abba­stanza pro­blemi da risol­vere e con nes­suna voglia di doverne sop­por­tare un carico aggiuntivo.  

Da parte di chi, magari, pensa di pra­ti­care scor­cia­toie che come sem­pre nella sto­ria fini­scono su un bina­rio morto.

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Il 24 dicembre 2014 il magistrato Ferdinando Imposimato ha rivelato sul suo sito Facebook che per quanto riguarda l’attacco alla TAV di Bologna si tratterebbe dell’ennesima operazione di disinformazione orchestrata per ingannare i cittadini: “Cari amici, da ex magistrato che si è occupato di terrorismo di ogni genere, voglio informare gli italiani che gli attentati contro la linea ferroviaria Firenze Bologna, sono atti gravi ma non sono opera dei No Tav, ma atti della stretegia della tensione per criminalizzare i movimenti No Tav e reagire alle inchieste della magistratura di Firenze e di Torino che sta indagando su gravi delitti attribuiti nelle ordinanze di custodia cautelare a funzionari ministeriali , funzionari delle stazioni appaltanti, esponenti del crimine organizzato e appaltatori”.

 

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