Italia Nostra durissima: «È un’indecenza»

 

Su questo stesso sito l’11 dicembre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo «Il Comune “vende” anche le Procuratie di San Marco», che dava notizia dell’accordo che il Commissario Straordinario Cittorio Zappalorto stava concludendo con le Assicurazioni Generali, proprietarie delle Procuratie Vecchie (http://www.vasonlus.it/?p=9762#more-9762).

Il seguente articolo di Enrico Tantucci, pubblicato con questo titolo il 25 aprile 2015 su “La Nuova di Venezia e Mestre”, ci aggiorna sulla situazione.

 Immagine.Procuratie Vecchie e Nuove. png

Procuratie Vecchie e Nuove

«È un’indecenza che si pensi di poter rinunciare all’uso pubblico da parte del Comune per un complesso monumentale come quello delle Procuratìe Vecchie – in cambio, oltretutto, di pochi spiccioli per una compagnia di quel peso economico – e che in più si dia via libera alla realizzazione di alloggi all’interno di esse, sia pure ammantandoli con la giustificazione che si tratterebbe di foresterie ad uso degli ospiti delle iniziative culturali o scientifiche programmate dalle Generali nei nuovi spazi». 

È il duro giudizio sulla vicenda del presidente della sezione veneziana di italia Nostra Lidia Fersuoch. 

«Ormai a Venezia si svende il patrimonio pubblico al miglior offerente – insiste Fersuoch – e i 3 milioni che il Comune ricaverà dall’operazione-Procuratìe fanno il paio con i 6, non ancora incassati, per la rinuncia all’uso pubblico sul Fontego dei Tedeschi per realizzare il grande magazzino voluto da Benetton. [vedi http://www.vasonlus.it/?p=13761]

In più, con la gestione commissariale, queste cose si scoprono solo quanto sono state già decise e mai discusse con la comunità veneziana, senza neppure un minimo di trasparenza». 

Anche l’architetto Marco Zanettin, del movimento Venezia Cambia, che ha presentato articolate osservazioni anche in Consiglio di Municipalità sulla cessione dell’uso pubblico delle Procuratìe, conferma tutte le perplessità sulla vicenda degli alloggi ad uso foresteria. 

«Dalla convenzione» spiega «non è chiaro, né precisato quanti e di che dimensioni saranno e neppure chi ne sarà l’effettivo utilizzatore.

Tutto è lasciato volutamente nel vago e nell’incertezza, con un’urgenza sospetta e immotivata con cui è stato adottato a questo provvedimento da parte del commissario Zappalorto». 

Ora la palla passerà al nuovo sindaco, ma sull’operazione Procuratìe Vecchie e i suoi risvolti immobiliari, urge fare piena luce.

 

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