Procuratie Vecchie, spuntano gli alloggi

 

Su questo stesso sito l’11 dicembre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo «Il Comune “vende” anche le Procuratie di San Marco», che dava notizia dell’accordo che il Commissario Straordinario Vittorio Zappalorto stava concludendo con le Assicurazioni Generali, proprietarie delle Procuratie Vecchie. (http://www.vasonlus.it/?p=9762#more-9762)

Il seguente articolo di Enrico Tantucci, pubblicato con questo titolo il 25 aprile 2015 su “La Nuova di Venezia e Mestre”, ci aggiorna sulla situazione. 

Immagine.Procuratrie Vecchie

VENEZIA. Ci saranno appartamenti e posti-letto ricavati in una parte delle Procuratie Vecchie su cui è stato rimosso il vincolo di uso pubblico in seguito all’accordo stipulato tra il commissario straordinario Vittorio Zappalorto per il Comune e le Assicurazioni Generali. 

Non si tratta del complesso di miniappartamenti che le Generali volevano già realizzare diversi anni fa – poi bloccati dal no del Comune alla speculazione edilizia – ma pur sempre di alloggi a uso foresteria che saranno realizzati per essere messi a disposizione degli ospiti delle attività di ricerca, studio e rappresentanza che la compagnia assicuratrice vorrà insediare negli oltre 13 mila metri quadrati di pregiati spazi nel cuore di Piazza San Marco che tornano interamente a sua disposizione. 

In cambio il Comune riceverà un “obolo” di 3 milioni di euro per la rinuncia all’uso pubblico su tutta l’area e il comodato gratuito ventennale su una porzione di 640 metri quadrati di Procuratie che resteranno a sua disposizione. 

L’accordo prevede «l’esclusione delle attività alberghiere», da quelle che potranno essere insediate da Generali negli spazi che tornano a sua disposizione, ma prevede destinazione d’uso commerciale al piano terra, destinazione d’uso direzionale per parte del primo piano e dell’ammezzato attualmente utilizzate direttamente dal Gruppo Generali e destinazione d’uso residenziale per parte del secondo piano e del secondo ammezzato. 

Ed è qui che saranno realizzati i nuovi alloggi a uso foresteria – al Comune saranno riservati 15 pernottamenti l’anno per i suoi ospiti – il cui numero e dimensione non è precisato, ma è rimandato al progetto di ristrutturazione e riuso che le Generali dovrebbero presentare entro l’anno al Comune e alla Soprintendenza, per iniziare subito i lavori. 

Gli alloggi potranno essere realizzati purché collegati alle «attività svolte nell’edificio o comunque funzionali alle esigenze di enti pubblici e soggetti privati insediati e perché non assuma carattere prevalente rispetto all’insieme delle destinazioni d’uso private» degli spazi restanti. 

Ma niente paura. 

Alle Generali basterà pagare un po’ di più al Comune per aumentare a suo piacimento le destinazione d’uso privato – previsto dall’accordo al 30 per cento degli spazi totali – rispetto a quelle di interesse generale, che sarebbero l’altro 70 per cento. 

Con un altro «obolo» di un milione di euro potrà «assoggettare a destinazioni d’uso private tutte le superfici aventi destinazione d’interesse generale (con l’eccezione, per la durata del comodato, degli spazi concessi al Comune di Venezia, col limite dell’uso diretto da parte del Gruppo Generali». 

Ma se la compagnia assicuratrice sarà un po’ più generosa con il Comune, e gli verserà altri 9 milioni di euro potrà «assoggettare a destinazioni d’uso private tutte le superfici aventi destinazione d’interesse generale, senza limiti d’uso»

Un altro contentino è previsto per il Comune da Generali, in vena di regali: «qualora tutte le superfici utili del Bene fossero assoggettate a destinazioni private, la durata del comodato gratuito sarà prorogata di 10 anni». 

Da parte loro, le Assicurazioni Generali assicurano che gli alloggi a uso foresteria da realizzare non sono ancora stati precisati nel numero, perché il progetto non è stato ancora concluso e che serviranno comunque agli ospiti delle iniziative culturali o di ricerca organizzati negli spazi delle Procuratie Vecchie. 

Tutto sta, in base agli accordi, nelle mani delle Generali. 

Al Comune basta aver monetizzato, sia pure al ribasso.

 

 

 

 

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