Ban Ki-moon e Mattarella a Expo: «Dare a tutti il diritto al cibo, dialogo prevalga su fanatismo»

 

Giornata mondiale dell'alimentazione.00

Presenti a Expo il 16.10.2015.

Eliminare la fame per tutti.

Per sempre, perché «compromette il nostro futuro», è l’impegno che il mondo intero deve fare suo.

La fame «è un’ingiustizia terribile. Noi siamo qui per rafforzare il nostro impegno contro la fame nel mondo intero».

Con queste parole si è aperto a Expo il discorso del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, in occasione della Giornata mondiale dell’agricoltura che si celebra quest’anno nel giorno del 70esimo anniversario della fondazione della Fao.

Ban Ki-Moon a Expo.00

«Sette decenni fa — ha detto Ban Ki-moon — diversi Paesi hanno fondato la Fao per la libertà dalla fame in tutto il mondo. Ora siamo qui per proseguire questo impegno e per perseguire la sfida della fame zero che io e il presidente della Fao, Graziano Da Silva, abbiamo lanciato a Rio De Janeiro».

L’agenda 2030 — ha proseguito — «è la nostra road map per il successo. Catturiamo lo spirito dell’Expo e lavoriamo insieme per garantire cibo al mondo intero».

Assistiamo a talmente tanti sprechi di cibo, «le nostre risorse sono un valore e noi le sprechiamo, bisogna vergognarsi», ha concluso il segretario sottolineando l’importanza di concentrare gli sforzi e passare all’azione.

«Io chiedo ai leader come spiegano il fatto di avere tanti soldi per distruggere la gente, e uccidere invece di proteggere. Perché non investono in cibo e agricoltura?».

Mattarella: «Nutrire il pianeta inseparabile dalla pace»

«Nutrire il pianeta è una sfida epocale che abbiamo davanti e un ideale inseparabile dalla pace», ha aggiunto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo saluto.

Mattarella a Expo.

Un grande progetto politico in un mondo «dove le regole della finanza prevalgono sull’economia reale».

Il tema della giornata di oggi (dedicata a protezione sociale ed agricoltura, ndr.), secondo il Capo dello Stato, «ci ricorda quante conoscenze sono necessarie e forze vanno raccolte per ottenere risultati concreti».

Certo «il traguardo può essere raggiunto. Il diritto a cibo e acqua — ha assicurato — può essere affermato in tutti i continenti. La cooperazione può prevalere sul conflitto, il dialogo sul fanatismo, la crescita delle opportunità può restringere la forbice delle diseguaglianze. La generazione Fame Zero sta per nascere e noi vogliamo accoglierla».

La Carta di Milano — l’eredità dell’Esposizione — «è un impegno comune che dovrà continuare nel tempo» come «frutto di un lavoro collettivo», ha concluso Mattarella.

Un impegno ribadito dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che ha aggiunto: «Ci batteremo perché la generazione di Expo diventi davvero la generazione Fame Zero».

Da Silva: «Fame ingiustizia più grande»

«La fame e la carestia sono l’ingiustizia più grande del nostro tempo» e «il successo» nella loro sconfitta «dipende dai governi ma anche da ognuno di noi. Bisogna prendere un impegno personale: cercare ridurre gli sprechi e aiutare gli altri. Chi ha firmato la Carta di Milano certo si impegnerà con noi», ha aggiunto dal palco dell’Auditorium José Graziano da Silva, direttore generale della Fao.

Da Silva a Expo.

Si tratta di «una follia economica» la situazione di fame e malnutrizione nel mondo «perché una buona nutrizione — ha detto — è una delle fonti migliori di crescita e contribuiscono alla pace e alla stabilità».

Molti Paesi hanno già raggiunto l’obiettivo di dimezzare la popolazione affamata, ma si registra un aumento dell’obesità e della malnutrizione in altre zone del mondo: «Il successo dipende dai governi ma anche da ognuno di noi», ha ribadito. 

Papa Francesco: «Non accontentiamoci delle buone intenzioni» 

La Giornata Mondiale dell’Alimentazione «pone in primo piano tanti nostri fratelli che, nonostante gli sforzi compiuti, soffrono la fame e la malnutrizione, anzitutto per l’iniqua distribuzione dei frutti della terra, ma anche a causa di un mancato sviluppo agricolo». 

Un messaggio, quello contenuto nella lettera di papa Francesco consegnata al direttore generale della Fao, risuonato forte all’Esposizione. 

Giornata mondiale dell'alimentazione.

Rimane molto da fare, scrive il Papa. 

Siamo testimoni «spesso muti e paralizzati, di situazioni che non è possibile legare esclusivamente a fenomeni economici, poiché sempre di più la disuguaglianza è l’effetto di quella cultura che scarta ed esclude tanti nostri fratelli e sorelle dalla vita sociale, non considera le loro capacità e arriva a ritenere superfluo il loro apporto alla vita della famiglia umana», ha concluso Francesco.

Il messaggio per la Giornata mondiale dell’alimentazione 

Ban Ki-moon ha anche ricordato — in un messaggio pubblicato sul sito dell’Onu — che dal 2000 il numero di persone denutrite si è dimezzato, ma «ancora 800 milioni soffrono la fame».

Il modo in cui decidiamo di coltivare, processare, distribuire e consumare il cibo che mangiamo, ha aggiunto, «ha un effetto profondo sulla gente, sul pianeta, sulla prosperità e sulla fame».

E quindi «mantenere le promesse dell’Agenda 2030 non sarà possibile – secondo il segretario delle Nazioni Unite – senza un rapido progresso nel cancellare fame e denutrizione».

Il programma della giornata 

Arrivato insieme alla moglie alla stazione di Rho a bordo di un Frecciarossa 1000 da Torino — appositamente predisposto per lui e la sua delegazione per questioni di sicurezza — prima della cerimonia ufficiale del «World food day», Ban Ki- moon si è recato in visita al padiglione Zero, dove è stato guidato dal commissario unico Giuseppe Sala.

Fassino e Ban Ki-Moon.

Ban Ki-Moon a Expo.

Ad accoglierlo un grande applauso degli studenti in coda per la visita.

Il sindaco di Torino, Piero Fassino, ha raccontato che la moglie del segretario è rimasta colpita dalle scenografie del padiglione ideato da Davide Rampello e che, durante il viaggio in treno, ha anche fotografato le Alpi.

Il ministro Martina ha consegnato a Ban Ki-moon, la Carta di Milano, il documento che rappresenta l’eredità di Expo.

Martina e Ban Ki-Moon a Expo.

Temi principali della Carta: diritto al cibo, lotta allo spreco, tutela del suolo agricolo, educazione alimentare e ambientale, contrasto al lavoro irregolare, sostegno al reddito, ricerca, cibo patrimonio culturale, contrasto ai cambiamenti climatici.

Il sindaco Pisapia ha, invece, consegnato un altro documento, l’Urban Food Policy Pact (firmato ieri a palazzo Reale da oltre 100 rappresentanti), nel quale i sindaci di tutto il mondo si impegnano a coordinare le politiche alimentari internazionali.

Pisapia e Ban Ki-Moon a Expo.

«Abbiamo mantenuto la promessa di dare un’anima a Expo», ha detto il primo cittadino milanese.

«Abbiamo lavorato con le grandi istituzioni e ci siamo confrontati sulle pratiche migliori per lo sviluppo sostenibile. Ci siamo nutriti di idee e proposte».  

Mattarella: «Regole domanda e offerta non funzionano per il cibo» 

Nel pomeriggio si è tenuto il convegno “Finance for Food”.

La domanda fondamentale che vorrei pormi è la seguente, ha detto Mattarella: «Siamo sicuri che per le produzioni agricole destinate a nutrire il pianeta possano valere le regole che valgono per altri beni e commodity? Non sfugge a nessuno il ruolo fondamentale svolto dalle grandi imprese internazionali nel campo della logistica, dei trasporti e della ricerca» ma «la regola aurea della domanda e dell’offerta non sembra aver portato in questo caso a un funzionamento ottimale del mercato, lasciando molti in condizioni di estraneità al processo di consumo dei beni».

Mattarella ha ricordato che «il rischio di bolle speculative influisce in modo drammatico sul destino di paesi e di popoli. Penso – ha sottolineato – alla crisi drammatica del 2007 e 2008 con aumenti record di prodotti agricoli che alimentano la maggior parte dell’umanità, come il mais, il frumento, il riso, e che ha portato in primo piano il problema della sicurezza alimentare».

Le scelte compiute a partire dai fenomeni di “land grabbing” stravolgono spesso strutture sociali che hanno assicurato in passato la coesione nelle aree rurali, garantendo la sopravvivenza di interi popoli e la sopravvivenza di colture tipiche che, in alcune aree, sono essenziali per le popolazioni, ha concluso il Capo di Stato.

(articolo pubblicato con questo titolo oggi 16 ottobre 2015 sul sito del “Corriere della Sera”)

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