Quel che resta dell’Orto Botanico di Venezia sta per scomparire. L’ennesima cementificazione pianificata dalle varie amministrazioni comunali che, in accordo con i privati investitori, da anni cinicamente speculano sulla presunta mancanza di case per i veneziani, riempirà il giardino con 140 appartamenti ed alcune attrezzature commerciali e direzionali. La creazione dell’Orto fu decisa nel 1810, in applicazione di un decreto del 1807 con cui gli occupanti francesi avevano istituito i primi licei non confessionali nel Veneto, disponendo anche che l’insegnamento della botanica fosse obbligatorio e che ogni liceo avesse a disposizione un orto botanico “a scopo didattico”. Nacque, così, l’Orto del liceo convitto Santa Caterina (oggi liceo classico Foscarini) per la cui sede fu scelto un vasto terreno di 18672 metri quadrati, già occupato dal convento dei frati francescani minori a san Giobbe, uno degli ordini religiosi sciolti da Napoleone. Dopo il ritorno della dominazione austriaca, l’Orto venne affidato al bavarese Giuseppe Ruchinger, poi a suo padre ed infine ad un fratello. Orto botanico San Giobbe. Dettaglio Mappa Ludovico Ughi Mappa fratelli Combatti Sotto la guida della famiglia Ruchinger, divenne uno dei più rinomati d’Italia, tanto che gli fu concessa la denominazione di “Imperial Regio Orto Botanico in Venezia” e, a differenza degli altri orti botanici delle province venete che vennero soppressi nel 1826, rimase “a carico erariale per istruzione pubblica”. Nel 1847, Giuseppe Maria Ruchinger diede alle stampe una pubblicazione con la “Descrizione dell’orto e il catalogo delle piante”, che resta un documento fondamentale, non solo per il dettaglio e la precisione scientifica, ma perché descrive la situazione della zona poco prima che subisse una radicale trasformazione. In seguito alla costruzione della ferrovia (1846), infatti, l’Orto che prima si affacciava sul bordo della laguna (vedi mappa di Ludovico Ughi) venne a trovarsi su un canale confinante con l’imbonimento […]