Ricorso al T.A.R. Basilicata della Teknosolar Italia 2 S.r.l.: nessuna sospensione al provvedimento di archiviazione del solare termodinamico

 

Superficie Teknosolar

La Camera di Consiglio del 20 giungo scorso, fissata dal T.A.R. Basilicata in seguito al ricorso presentato dalla società Teknosolar Italia 2 S.r.l., si è rivelata un nulla di fatto.

Da parte nostra c’è grande soddisfazione poiché non ci sarà nessuna sospensione del provvedimento di archiviazione definitiva dell’istanza di V.I.A. dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata, in merito al progetto del termodinamico interessante i Comuni di Banzi, Genzano di Lucania, Palazzo San Gervasio e Spinazzola, come invece richiesto inizialmente dalla società materna.

Il danno grave ed irreparabile, motivato nel ricorso della società ricorrente, non sembra più giustificare né la richiesta di sospensione né un’udienza di merito nel breve periodo.

Progetto Teknosolar

Così come anticipato nei giorni scorsi, anche l’Associazione VAS Onlus ha presenziato la Camera di Consiglio [vedi http://www.vasonlus.it/?p=32847#more-32847] insieme alla società ricorrente, alla Regione Basilicata ed al Comune di Palazzo San Gervasio costituitesi il giorno in cui è stata fissata la Camera di Consiglio.

Ci ha meravigliato vedere la Regione Basilicata costituirsi senza alcuna memoria difensiva pur depositando 22 allegati compresivi del ricorso della società Teknosolar Italia 2 S.r.l., delle svariate note dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata e delle note fatte pervenire dalle associazioni ambientaliste tra cui la VAS, l’Intercomunale Lucania, la Federazione nazionale Pro Natura, l’A.Mi.C.A. ed il Coordinamento locale Vulture Alto Bradano del Forum Salviamo il Paesaggio – Difendiamo il Territorio.

Pur avendo avuto conferma che l’Ufficio Compatibilità Ambientale ha elaborato e trasmesso all’avvocatura regionale una copiosa e dettagliata relazione, alcuni giorni prima della Camera di Consiglio, ci ha sorpreso non aver trovato alcuna memoria difensiva nel fascicolo della Regione Basilicata il giorno in cui, pur non entrando nel merito del ricorso, si sarebbe discusso della sussistenza del danno grave ed irreparabile oltre che dell’esistenza del cosiddetto fumus boni juris quindi della fondatezza del ricorso sia pur in modo sommario.

Supponiamo che la relazione tecnica dell’Ufficio Compatibilità Ambientale, per la sua voluminosità ed i notevoli tecnicismi in essa contenuti, sarà oggetto di un accurato esame da parte dell’avvocatura regionale.

Tuttavia, avremmo sicuramente apprezzato che, già in sede di discussione del danno grave ed irreparabile, paventato dalla Teknosolar nel suo ricorso notificato alla Regione Basilicata il 27 maggio u.s., la stessa Regione presentasse una memoria di non condivisione rispetto a quanto richiesto dalla ricorrente così come fatto dall’Associazione VAS Onlus.

La VAS, tramite l’avv. Arturo Raffaele Covella, ha saputo evidenziare che la nota di archiviazione dell’istanza di V.I.A., oggetto del ricorso, è un atto endo-procedimentale e pur in presenza di una sospensione, in mancanza del provvedimento finale di archiviazione da parte dell’Ufficio Energia della Regione Basilicata, non si sarebbe potuto automaticamente arrivare alla conclusione del procedimento nel senso previsto dalla società ricorrente.

Valutazioni e considerazioni importanti, soprattutto in presenza di una domanda di risarcimento danni che la ricorrente Teknosolar imputerebbe alla Regione Basilicata per l’illegittima conclusione del procedimento che comprometterebbe la possibilità di godere, per l’impianto termodinamico, delle incentivazioni pubbliche dal momento che i benefici, secondo quanto sostenuto dalla società, possano essere irrimediabilmente compromessi essendo gli stessi legati al fatto che sul territorio nazionale esistono impianti già autorizzati ed altri in fase di autorizzazione che potrebbero saturare il contingente degli incentivi statali.

Ci sentiamo di affermare che impianti similari a quello proposto dalla società Teknosolar Italia 2 S.r.l. sono previsti in Sardegna con iter amministrativi complessi e non terminati, altri impianti termodinamici sono giù autorizzati, ma non certamente prevedendo un’immane occupazione di suolo agricolo, pari a 226 ettari, come quello immaginato dalla società alle porte di Palazzo San Gervasio.

Non è una considerazione marginale ricordare che non vi sono in Italia istanze di autorizzazione per impianti termodinamici ibridi della potenza elettrica di 50 MW che utilizzano anche 2.100 tonnellate di oli altamente impattanti, come gli oli diatermici, e la combustione di oltre 7,7 milioni di normal metri cubi annui di gas metano: fa eccezione la Basilicata per volontà della Teknosolar!

Infine, ci sentiamo di ricordare alla società che una qualunque istanza di autorizzazione per un impianto che aspira ad incassare corposi incentivi statali, come il termodinamico oggetto di discussione, non ha alcuna certezza circa la sua autorizzazione per il sol fatto di aver presentato richiesta e per aver sostenuto spese per la progettazione con relativa attività tecnica ed amministrativa.

L’iter amministrativo è tale perché può concludersi con il rilascio del titolo abilitativo, ma anche con un diniego, con un’archiviazione o con il ritiro dell’istanza.

Si chiama rischio di impresa e non andrebbe confuso con la certezza matematica di fare profitto.

Noi siamo convinti che l’archiviazione sia stato un atto dovuto e necessario.

Oltretutto, i giudici amministrativi non si esprimono sulla “verità” dei fatti, ma sulla legittimità del provvedimento impugnato.

La nostra verità la continueremo a difendere poiché confermata da diversi approfondimenti e voluminose perizie che negli anni abbiamo sottoposto all’attenzione degli Enti competenti.

In merito al ricorso amministrativo riteniamo che l’atto di archiviazione sia da ritenersi legittimo e meritevole di essere difeso.

Proseguiremo su questa strada facendo la nostra parte fiduciosi che gli altri soggetti in gioco faranno la loro, vigileremo costantemente perché ciò avvenga.

 

27.06.2016

 Ing. Donato Cancellara

Associazione VAS per il Vulture Alto Bradano

Associazione Intercomunale Lucania

RASSEGNA STAMPA

Archivire è un atto dovuto 

 

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