Cinque gradi in meno, così i pannelli solari “raffreddano” l’ambiente

 

Gradi in meno con il fotovoltaico

ROMA. Sotto i pannelli fotovoltaici durante l’estate la temperatura è più bassa di 5 gradi: c’è meno luce e più fresco.

È un microclima diverso: come utilizzarlo al meglio?

È la domanda che si pongono i ricercatori del Centre for Ecology and Hydrology dell’università di Lancaster, in Gran Bretagna, che hanno pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters i risultati della loro indagine.

È il primo studio del genere sull’impatto che i pannelli hanno sull’ambiente circostante e potrebbe suggerire nuove strategie per far convivere le centrali solari con attività agricole o di allevamento.

Alona Armstrong, una delle ricercatrici del gruppo, ha detto che questa analisi è il primo passo verso una migliore comprensione delle possibilità offerte dal fotovoltaico ad altre attività produttive: “L’ombra creata dai pannelli può facilitare la crescita di alcune piante. 

Inoltre i pannelli riducono l’evaporazione dell’acqua e gli stessi pannelli posso essere usati per raccogliere l’umidità che condensa e che può essere usata per l’irrigazione delle colture.  

Dobbiamo provare a massimizzare i vantaggi.  

E visti gli incentivi che molti governi danno per l’installazione del fotovoltaico è doveroso conoscere che impatto ambientale hanno questo tipo di impianti”.

Ma si possono davvero immaginare colture all’ombra dei pannelli?

È difficile rispondere senza un’analisi di dettaglio sul ciclo idrico e sugli altri impatti”, risponde Riccardo Valentini, direttore dipartimento scienze forestali dell’università della Tuscia e ordinario di ecologia.

Le piante hanno bisogno di luce e la luce viene schermata dai pannelli.  

Certo potrebbe esserci qualche specie che si trova a suo agio in quel microclima, ma in ogni caso è un’analisi da fare tenendo conto dell’esigenza di tutelare il paesaggio”.

Per Valentini uno sviluppo ideale delle possibilità di raffrescamento create dal fotovoltaico è nelle città, dove i pannelli solari possono integrarsi facilmente negli edifici, anche in quelli antichi grazie a tecniche mimetiche ormai avanzate, e in vari tipi di arredo urbano.

In campagna potrebbero entrare in sinergia con gli allevamenti.

Tra l’altro le indicazioni a favore del benessere animale hanno portato l’Unione europea a finanziare sistemi di tettoie per il riposo degli animali: strutture in cui i pannelli fotovoltaici possono trovare posto.

Anche Antonio Raschi, direttore dell’Istituto di biometeorologia del Cnr, mette in connessione pannelli solari e allevamento: “Opportunamente utilizzati dal punto di vista paesaggistico, possono favorire l’allevamento di piccoli animali.  

Ma più in generale possono dare un contributo economico importante alla sopravvivenza delle aziende agricole che sono in sempre maggiore difficoltà.  

Del resto un tempo i campi producevano cibo, fibre per i tessuti ed energia cioè legno e carbonella. Si tratta di recuperare, in altra forma, quella pluralità di funzioni”.

 

(Articolo di Antonio Cianciullo, pubblicato con questo titolo il 14 luglio 2106 sul quotidiano online “la Repubblica”)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas