Vittoria degli indigeni in Amazzonia, stop a mega diga

 

Vittoria in Amazzonia.1.

Vittoria degli indigeni in Amazzonia: la mega diga Sao Luiz do Tapajos non si farà.

L’Istituto brasiliano delle risorse naturali rinnovabili e ambientali (IBAMA) ha annullato la licenza di costruzione del progetto, una gigantesca diga idroelettrica.

Insieme alle popolazioni indigene festeggiano anche le associazioni ambientaliste, Greenpeace in testa. (vedi http://www.vasonlus.it/?p=32653) (vedi http://www.vasroma.it/gli-indigeni-dellamazzonia-contro-una-diga-dal-bacino-grande-quanto-new-york/#more-39026)

La diga, spiegano gli attivisti, “avrebbe stravolto il cuore dell’Amazzonia brasiliana” e “avrebbe causato danni irreversibili per l’ambiente e minacciato le terre e la sopravvivenza del popolo indigeno Munduruku“.

La sua costruzione, stando a Greenpeace, con un bacino di 729 chilometri quadri (circa l’estensione di New York) avrebbe sommerso 400 chilometri quadrati di foresta pluviale incontaminata e portato alla deforestazione un’area di 2.200 chilometri quadrati per la costruzione di strade e infrastrutture necessarie alla realizzazione dell’opera.

Vittoria in Amazzonia.2.

Lo stop al progetto è un risultato “molto importante“, fa sapere tramite Greenpeace Arnaldo Kaba Munduruku, rappresentante generale del popolo Munduruku.

Ora, aggiunge, “continueremo a combattere contro le altre dighe che minacciano il nostro fiume“.

Vittoria in Amazzonia.3.

L’organizzazione ricorda che sono altri 42 i progetti idroelettrici previsti per il bacino del fiume Tapajos e centinaia previsti per l’Amazzonia.

La campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica lanciata da Greenpeace per Sao Luiz è stata sostenuta negli ultimi mesi da oltre 1,2 milioni di persone in tutto il mondo con la richiesta “a multinazionali come Siemens di prendere le distanze dal progetto e di seguire l’esempio di Enel che ha confermato a Greenpeace di voler abbandonare questo pericoloso progetto“.

 

(ANSA del 5 agosto 2016, ore 16:05)

 

 

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