Parchi Usa in festa, 100 anni fa nasceva ente di tutela

 

Il fiume Yellostone

Il fiume Yellowstone

I parchi nazionali statunitensi entrano nel clou dei festeggiamenti per il centenario del National Park Service (Nps), l’agenzia federale incaricata di proteggere “l’oro verde” americano.

Dopo mesi di eventi celebrativi, da lunedì prenderà vita una grande festa diffusa su tutto il territorio USA, dall’Alaska alla Florida, con aperture gratuite dal 25 al 28 agosto per escursioni a piedi o in bici, in barca o a cavallo.

L’Nps, il Servizio dei parchi nazionali, è stato istituito il 25 agosto 1916 da Thomas Woodrow Wilson, il 28/o presidente degli Stati Uniti, allo scopo dichiarato di “conservare paesaggi, aree storiche e naturali, nonché la fauna selvatica che vi abita, e mantenerli consentendo una fruizione tale che li lasci inalterati per le generazioni future“.

Oggi fanno parte di questa rete 59 parchi nazionali, dal più antico – il parco di Yellowstone nato nel 1872, famoso per i geyser e i grizzly, dove vive l’orso Yoghi dei cartoon – al più recente, il parco delle Great Sand Dunes in Colorado creato nel 2004, cui si aggiungono aree naturali e monumenti nazionali che portano il totale a 412.

Nel complesso ad essere tutelata è una superficie di 34 milioni di ettari, di cui 5,3 milioni rientrano in un unico parco, quello di Wrangell-St. Elias in Alaska.

Alcuni sono stati nominati patrimonio dell’umanità dall’Unesco, tra cui i tre più visitati: le Great Smoky Mountains sui monti Appalachi tra il Tennessee e la Carolina del Nord, il Grand Canyon in Arizona e lo Yosemite in California.

All’Nps è affidata la gestione di un network dall’alto valore economico.

Nel 2015 i parchi Usa hanno fatto registrare 307 milioni di visitatori rispetto ai 292 milioni del 2014, hanno generato 32 miliardi di dollari e sostenuto 300mila posti di lavoro.

I parchi, sottolinea l’agenzia, rendono all’economia americana 10 dollari per ogni dollaro elargito dal Congresso.

Eppure, al pari di quanto avviene alle nostre latitudini, il sostegno della politica non è dei più elevati.

I parchi si trovano a fronteggiare spese arretrate di manutenzione per 12 miliardi, una cifra – sottolinea l’Nps – che continua a crescere a causa degli insufficienti stanziamenti del Congresso“.

Oltre a essere una risorsa economica, le aree verdi statunitensi rappresentano un patrimonio ambientale da preservare per chi verrà dopo di noi.

È questo l’aspetto che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama non ha mancato di evidenziare in occasione del centenario: “La nostra prosperità a lungo termine dipende dalla corretta gestione dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo e della terra che seminiamo“, ha dichiarato Obama. 

Questo è un impegno sacro”.

(ANSA del 21 agosto 2016, ore 19:21)

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