Coldiretti, allarme siccità il Po scende di 2,5 metri

 

È allarme siccità in Italia per colpa di una primavera troppo calda e troppo asciutta.

Lo segnala la Coldiretti, partendo dal monitoraggio del livello delle acque del Po, sceso al Ponte della Becca di 2,5 metri sotto lo zero idrometrico, 1,2 metro in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Un bacino rappresentativo della crisi idrica, perché da esso dipende il 35% della produzione agricola nazionale.

Con il grande caldo gli agricoltori, continua la Coldiretti, sono già dovuti ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare ortaggi, frutta, cereali, pomodoro, ma anche vigneti e fieno per l’alimentazione degli animali.

L’Italia, in base al monitoraggio, è a secco e se l’Emilia Romagna ha richiesto al Governo lo stato di emergenza, la situazione è preoccupante in tutte le altre regioni, nessuna esclusa.

Basti pensare che in Sardegna l’assenza di piogge sta causando perdite nella produzione di oltre il 40% e mentre in Veneto si parla di poche settimane di autonomia, in Toscana scarseggiano anche i foraggi per il bestiame e crolla la produzione di miele.

Una situazione drammatica a macchia di leopardo lungo tutta la Penisola.

Girasoli e granoturco stanno seccando in Umbria, nel Lazio è scattata la turnazione su tutti gli impianti irrigui dell’Agro Pontino.

In Campania nel Cilento, nell’Alento e nella piana del Sele hanno problemi ortaggi e frutta ed è a rischio la mozzarella di bufala perché la mancanza di acqua mette in crisi anche allevamenti e caseifici.

Perdite di produzione e aumento dei costi per le risemine stanno provocando gravi danni nelle province di Foggia e Bari, dove si riscontra una perdita del 50% della produzione.

In Sicilia, infine, gli invasi sono a secco e bisogna anticipare l’inizio della stagione irrigua negli agrumeti.

 

(ANSA del 13 giugno 2017, ore 12:51)

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