Venezia assaltata dai “resistenti”, corteo fino in riva degli Schiavoni: “#MiNoVadoVia”

 

L’elenco delle categorie che hanno aderito è sterminato, così come la volontà dei manifestanti di rimanere a vivere in laguna.

Di puntare su Venezia per il proprio futuro personale e quello di una collettività che giorno dopo giorno cerca, nonostante tutte le difficoltà, di restare ancorata a un centro storico sempre più assaltato dai turisti e da un’economia dal respiro internazionale che rischia di soffocare quella di vicinato.  

I negozi storici chiudono e lasciano spazio alle grandi catene, le calli rigurgitano turisti e il problema casa diventa sempre più una criticità per centinaia di famiglie.Per questo domenica mattina, durante una splendida giornata di sole, piuttosto che andare al mare in oltre un migliaio hanno manifestato urlando al cielo lo sloga “#MiNoVadoVia”.

 

Una quarantina le realtà associative e le personalità del territorio che hanno sfilato dall’Arsenale fino a riva degli Schiavoni.

Niente bandiere di partito: si è trattato di un serpentone umano di semplici cittadini nel giorno in cui l’Unesco avrebbe dovuto discutere del “capitolo Venezia”.

A Cracovia si sarebbe dovuto decidere se inserire o meno il capoluogo lagunare nell’elenco dei siti considerati “a rischio”, perché minati nella propria essenza.

Tutto è stato rimandato più avanti, ma ciò non vuol dire che i problemi non esistano più.

Per questo la richiesta alle istituzioni (in primis la giunta Brugnaro) si fa pressante: “Sindaco inconcludente, Regione assente e ministri compiacenti possono forse sperare di prendere in giro l’Unesco che è lontana, ma chi vive o lavora qui tocca con mano ogni giorno i troppi problemi irrisolti, dalla mancanza di case e lavoro qualificato ai danni provocati da un turismo di massa e di bassa qualità che tutto piega alla sue esigenze e sta devastando il tessuto sociale con l’espulsione continua di residenti e la scomparsa dei negozi di vicinato, le attività artigianali sacrificate alla paccottiglia prodotta in serie, il traffico acqueo al collasso. Venezia merita di meglio“, avevano spiegato gli organizzatori alla vigilia.

Alla “passeggiata” ha aderito anche la Confartigianato, a significare il momento difficile che stanno attraversando le botteghe storiche cittadine.

Al loro fianco i giovani di Generazione 90, così come gli attivisti di Italia Nostra, di Venessia.com e di un crogiolo di comitati in trincea per piccole o grandi battaglie a difesa di un patrimonio dell’umanità che prima di tutto è composto da persone.

Da persone che a ogni costo non se ne vogliono andare.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 2 luglio 2017 sul sito “Venezia Today”)

VIDEO DELLA MANIFESTAZIONE

 

 

ALTRE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE

 

LA PARTECIPAZIONE DI VAS

Dario Vianello del Circol0 Territoriale di Venezia (al centro) con amici di VAS

Il Presidente di VAS Guido Pollice con Dario Vianello

 

COMUNICATO DI VAS VENEZIA

Mi no vado via” con questo eloquente slogan ieri domenica 2 luglio oltre 2000 residenti hanno sfilato dall’Arsenale per tutta la Riva degli Schiavoni fino a poche decine di metri dalla Piazza S.Marco e da Palazzo Ducale riappropriandosi per un giorno dei luoghi che ogni giorno sono invasi da migliaia di turisti.

Con la manifestazione organizzata dai comitati e dalle associazioni cittadine i veneziani hanno voluto così ribellarsi alle scelte politiche poco illuminate, locali e nazionali, che in questi ultimi anni hanno provocato un gravissimo esodo dei residenti verso la terraferma schiacciati da una pressione turistica sempre più feroce governata da chi vuole impossessarsi di tutta la città per incrementare i lauti guadagni che questa speculazione produce.

I cittadini finalmente uniti non intendono rassegnarsi a questo declino e hanno lanciato un chiaro e forte segnale che qualsiasi futura scelta politica ed economica dovrà confrontarsi con la volontà popolare di chi a Venezia ci vive e vuole restarci.

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