In Corsica funziona così: 7 giorni di tempo per demolire lo stabilimento abusivo di lusso

 

Quello costruito da  SAS Mesincu, che gestisce l’hotel a 5 stelle con lo stesso nome a  Cagnano, a Cap Corse,  era probabilmente anche un bellissimo stabilimento balneare, ma ieri questo non ha impedito al Tribunal de Grande Instance di Bastia di ordinare la demolizione del ristorante costruito accanto alla spiaggia, in violazione del Code de l’urbanisme.

Come scrive oggi France 3 Corse, «lo stabilimento ha 7 giorni a partire dalla sentenza del giudice per distruggere il suo ristorante sulla spiaggia, una struttura in legno e cemento di  250 m2 con terrazza e ripristinare lo stato dei luoghi».

Per ogni giorno di ritardo SAS Mesincu dovrà pagare 1.000 euro di multa.

Sembra quasi fantascienza per un Paese come il nostro dove gli abusi sulla costa non cessano di aumentare e dove gli abusivi sono in grado di far saltare sindaci e minaccino i commissari prefettizi.

Nelle sue conclusioni il Tribunal de Grande Instance di Bastia  riconosce il carattere illegale della costruzione e sottolinea che è stata realizzata «al di fuori degli spazi urbanizzati del Comune di Cagnano nella fascia di 100 metri, negli spazi di notevole pregio (…)».

La denuncia era partita  dall’associazione ambientalista corsa U levante che esulta: «È un segnale molto forte inviato a  chiunque sia tentato di copiare questo modo di fare.  

Costruire un ristorante sulla spiaggia nello spazio di notevole pregio  e nello spazio non urbano è illegale e non si possono ottenere permessi.  

E se U Levante viene avvisata dell’inizio delle costruzioni, l’associazione interverrà immediatamente per denunciare,  senza accettare il rinvio delle audizioni.  

Il 19 luglio il Prefetto dell’Haute-Corse aveva emesso un’ordinanza di interruzione dei lavori molto chiara, precisa e ben argomentata, ma era già troppo tardi».

Alla fine ci ha pensato – con una velocità che da noi più che record sarebbe fantascientifica – il giudice e in Corsica, a differenza che in Italia, gli abusi si tirano subito giù e chi ritarda a farlo paga multe salate.

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 28 settembre 2017 sul sito online “greenreport.it”)

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