I “meriti” della Giunta Zingaretti

 

Il primo “meritevole” provvedimento del Governatore Zingaretti non è stato quello di rinnovare ed insediare i Consigli Direttivi degli Enti di gestione delle aree naturali protette regionali del Lazio, come prescriveva l’allora legge regionale n. 29/1997, perché il 31 luglio 2013 ha preferito emanare 13 distinti Decreti con cui ha nominato altrettanti Commissari Straordinari (per lo più simpatizzanti del PD) che hanno sostituito quelli nominati da Renata Polverini il 12 agosto 2010 e rimasti in carica per ben 3 anni.

A tal riguardo l’assessore all’Ambiente Mauro Buschini in persona ha tenuto a vantarsi che il miglior Commissario Straordinario a quell’epoca era un cacciatore!

Ha poi proseguito con il cosiddetto “Piano Casa” che la Giunta Polverini aveva fatto approvare con la legge regionale n. 12/2012 e che al 1° comma dell’art. 19 dava la possibilità di realizzare costruzioni anche all’interno delle aree naturali protette in regime di misure di salvaguardia tramite Piani di Utilizzazione Aziendale (PUA) in deroga sia ai Piani Territoriali Paesistici (PTP) del Lazio che al Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR): benché impugnato proprio per tali motivi dal Governo presso la Corte Costituzionale, la Giunta Zingaretti non ha fatto abolire il suddetto 1° comma dell’art. 19 con la legge regionale n. 8 dell’8 agosto 2014 che pure nelle intenzioni dichiarate avrebbe dovuto correggere i vizi di legittimità del “Piano Casa” della Polverini.

Sembra che fra i motivi della mancata abolizione ci sia stato l’ingiustificato ritiro da parte del Governo della impugnazione presso la Corte Costituzionale proprio del 1° comma dell’art. 19, sui cui motivi prima o poi dovrà indagare la Magistratura.

Così in misure di salvaguardia dentro il Parco di Veio sono state realizzate costruzioni come quella sottostante (vedi Costruzioni realizzate tramite P.U.A. dentro il parco di Veio)

Non contenta, la Giunta Zingaretti ha fatto approvare la legge regionale n. 10 del 10 novembre 2014 modificando fra l’altro la legge regionale n. 29/1997 sulle aree naturali protette, con l’aggiunta del comma 1 bis dell’articolo 26, consentendo anche nei Piani di Assetto i Piani di Utilizzazione Aziendale (PUA) in deroga sia ai Piani Territoriali Paesistici (PTP) del Lazio che al Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR): malgrado la richiesta in tal senso del Presidente di VAS, il Governo non vi ha rilevato la aperta violazione dell’art. 145 del D.Lgs. n. 42/2004 con cui è stato emanato il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, secondo cui “le previsioni dei piani paesaggistici … non sono derogabili” e conseguentemente le loro “disposizioni … sono comunque prevalenti sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore, ivi compresi quelli degli enti gestori delle aree naturali protette”. 

Con la stessa legge regionale n. 10/2014 è stato modificato anche l’art. 57 della legge regionale n. 38/1999 sul governo del territorio per introdurvi la “attuazione della ruralità multifunzionale”, che consente di realizzare anche dentro le aree naturali protette tutta una serie di attività ed opere da parte di soggetti diversi dagli imprenditori agricoli: in attuazione della suddetta “ruralità multifunzionale” la Giunta Zingaretti ha approvato poi il Regolamento n. 11 del 2 settembre 2015, introducendo nuove attività economiche connesse a quella agricola e nuove modalità di esercizio del regime di connessione, in evidente difformità dalle vigenti disposizioni nazionali in materia.

I vizi di legittimità del suddetto Regolamento sono stati denunciati dalla senatrice On. Loredana De Petris (ex SEL-Gruppo Misto-Sinistra Italiana), che ha messo in evidenza come non ci sia più integrazione del reddito dell’agricoltore, ma si preferisca invece un utilizzo strumentale della destinazione agricola, con sottrazione di suolo coltivato, per realizzare operazioni di valorizzazione immobiliare estranee al mondo agricolo.

Un altro “meritevole capolavoro” della Giunta Zingaretti è stato ottenuto con l’approvazione della legge regionale n. 12 del 10 agosto 2016, con cui è stata modificata fra l’altro la legge regionale n. 29/1997 escludendo la rappresentanza delle associazioni ambientaliste dai Consigli Direttiti degli enti di gestione, ridotti di numero da 7 a 5 membri.

Nel rispetto di tale legge, il Governatore Zingaretti avrebbe dovuto insediare i nuovi Consigli Direttivi entro il 5 febbraio del 2017: il 14 novembre 2016 ha dapprima prorogato di due mesi il commissariamento, lasciando poi per un certo periodo gli Enti di gestione addirittura senza rappresentanza legale, arrivando a nominare il 13 gennaio del 2017 senza nessun procedimento di evidenza pubblica solo i Presidenti nella persona di quasi tutti gli stessi Commissari Straordinari da lui voluti, diversi dei quali sono anche in conflitto di interessi (in quanto ex Sindaci di Comuni dello stesso parco).

A tutt’oggi non ha insediato nessun Consiglio Direttivo, né nominato i 4 membri aggiunti delle Comunità del Parco previsti dalla legge regionale n. 12/2016, permettendo che i neo Presidenti da lui nominati continuassero a farne illecitamente le veci come se fossero ancora Commissari Straordinari.

Il Presidente del Consiglio Regionale Daniele Leodori ha dal canto suo designato i due membri dei Consigli Direttivi degli Enti di gestione delle aree naturali protette di spettanza, scavalcando l’assemblea di cui ha voluto assumere le veci, senza nemmeno far sapere il “curriculum”  dei soggetti solo da lui prescelti.  

Il cosiddetto “Piano Casa” voluto dalla Giunta Zingaretti ha intanto cominciato a produrre i suoi nefasti effetti, consentendo che nella città storica di Roma si demolissero e ricostruissero edifici di carattere storico, di cui non è stato dichiarato l’interesse culturale.

La Giunta Zingaretti ha “meritevolmente” prorogato di sei mesi la scadenza al 31 gennaio 2017 del “suo” Piano Casa, per approvare poi la legge regionale n. 7 del 18 luglio 2017 sulla rigenerazione urbana, che ne costituisce di fatto il proseguimento con i premi di cubatura: secondo l’ulteriore interrogazione parlamentare fatta il 31 ottobre 2017 dall’On. Loredana De Petris “la nuova legge regionale sulla ‘rigenerazione urbana’ premia interessi speculativi sul patrimonio esistente che nulla hanno a che spartire con la necessità di risanamento urbanistico dei quartieri e con le reali esigenze abitative”.

Con la suddetta legge è stata di fatto affossata la proposta di legge di “Testo Unico in materia urbanistica ed edilizia della Regione Lazio” che il 18 dicembre del 2015 il Presidente Nicola Zingaretti aveva presentato e che al capo III dettava in modo corretto la disciplina della “rigenerazione urbana, riqualificazione e recupero edilizio”.

Con deliberazione della Giunta Zingaretti n. 867 del 19 dicembre 2017 è stata approvata la Circolare esplicativa della legge sulla rigenerazione urbana, che conferma tutti gli utilizzi impropri (di tipo soprattutto speculativo) della “rigenerazione”, anche nelle aree naturali protette.

Dulcis in fundo, con deliberazione n. 689 del 24 ottobre 2017 la Giunta Regionale ha deciso di adottare e sottoporre all’esame del Consiglio Regionale la proposta di legge regionale concernente “Disposizioni in materia di ambiente” che consta di n. 16 articoli e di una relazione, che formano parte integrante e sostanziale della deliberazione: è diventata la Proposta di legge n. 402 del 26 ottobre 2017  il cui art. 5 prevede l’approvazione per silenzio-assenso dei Piani di Assetto dei parchi e delle riserve naturali regionali istituite, se il Consiglio Regionale entro 90 giorni dalla data entro cui la proposta della Giunta Regionale gli viene trasmessa non si “esprime” sul relativo Piano di Assetto, di cui per legge spetta a lui deliberare la definitiva approvazione e non solo l’espressione di un “parere”.

Nella speranza che in tal modo possa essere approvato anche il Piano di Assetto del Parco di Veio, la cui storia presenta diversi estremi di rilevanza penale, il Presidente del Parco di Veio ha approvato le controdeduzioni alle osservazioni presentate ben 4 anni fa, che spetterebbero al Consiglio Direttivo, emanando per giunta un comunicato in cui dichiara che l’Ente Parco ha approvato il Piano di Assetto.

L’approvazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.), che assieme alla legge urbanistica avrebbe dovuto costituire il fiore all’occhiello del mandato di Nicola Zingaretti, è stata sempre prorogata da ultimo al 14 febbraio del 2019 con tutta tranquillità, anche perché il pressocchè sistematico rispetto delle sue prescrizioni pure in sede di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) non viene quasi mai denunciato dall’Assessore all’Urbanistica Michele Civita.

Questo il degno “curriculum” della Giunta Zingaretti che ha meritato l’alleanza decisa da Pietro Grasso.

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

Responsabile VAS per Parchi e Territorio

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Il Fatto Quotidiano 16.01.2018

 

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