L’ultima sui parchi (ma non è detto) è il commissariamento deciso dal Presidente della Regione siciliana con 8 mesi d’anticipo rispetto alla scadenza e senza alcuna motivazione e giustificazione, del presidente del parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci (nella foto, ndr).
Se qualcuno non lo ricordasse si tratta del presidente che ha subito attentati dalla mafia e coordina i parchi siciliani per conto di Federparchi.
Che Antoci a chi sul territorio vorrebbe fare i suoi comodi – e non solo in Sicilia – dia fastidio è cosa nota e Musumeci dopo poco il suo insediamento ha voluto ricordarcelo.
E ci è riuscito perfettamente.
Una ragione in più – e non soltanto nelle terre di mafia – per rimettere mano alla svelta (e non per finta) al tema dei parchi e più in generale dell’ambiente e del governo territorio.
Neppure la campagna elettorale purtroppo finora ci è riuscita.
Eppure i contesti regionali e quello nazionale restano contrassegnati da uno stato crescente di confusione.
Sul piano nazionale il quadro è talmente incasinato che nessuno dopo le prossime elezioni, comunque vadano, può illudersi che si possa ripartire da dove erano arrivati ministero dell’Ambiente e Parlamento.
Ma senza aspettare il voto neppure le regioni – comprese quelle che hanno saputo fare bene la loro parte – possono far finta di niente con i loro parchi, ma anche con gli altri che operano sul loro territorio.
Qui si tocca con mano cos’abbia significato da parte del ministero e degli stessi parchi avere rinunciato ad una Conferenza nazionale per fare il punto sulla situazione dei nostri parchi e aree protette che viaggiano, malissimo, ognuno per conto suo.
Vorrà dire pur qualcosa se tra i pochi protagonisti impegnati oggi su questo fronte noi troviamo in particolare l’associazionismo ambientalista e reduci anche autorevoli e prestigiosi di stagioni politiche ormai passate.
Meno male naturalmente c’è chi non demorde, ma è chiaro che urgono anche nuovi protagonisti istituzionali, politici e culturali.
Le opinioni espresse dall’autore non rappresentano necessariamente la posizione della redazione
(Articolo di Renzo Moschini, del Gruppo San Rossore, pubblicato con questo titolo il 15 febbraio 2018 sul sito online “greenreport,.it”)